PD in Chiesa: Renzi e Micari occupano il pulpito

Questo assaggio di votazioni '17 verrà ricordato come l'anno in cui i "comunisti" entrano in Chiesa per prendere "i voti"

Peppone e don Camillo

 

Non è proprio una novità questa della politica che passa attraverso il leggio delle chiese. Forse la rappresentazione iniziale più vera l’abbiamo vista nell’intramontabile serie “Peppone e Don Camillo”.

Quello era un “mondo piccolo” (Guareschi) e il tempo era il dopoguerra. La sfida politica si giocava fra DC e PCI, quindi fra l’acqua santa e il “diavolo”. I protagonisti, ognuno dal proprio pulpito/palco, lanciavano sermoni veementi e discorsi propagandistici più che potenti. Questo nella fiction. E la realtà quotidiana degli anni ’50 ci si rifletteva perfettamente.

Passano tanti anni ma una certa propensione, di alcuni predicatori, a infilare nelle prediche, velate indicazioni politiche, rimane ben salda anche oggi. Purtroppo!  O fai il “pescatore di anime” o fai il “pescatore di voti”!  Ma da oggi NON è più così. Mentre la Chiesa procede nella sua opera di seminagioni catto/istituzionali i politici di mestiere fanno un balzo improvviso e saltano sul pulpito.

Senza chiedere permesso e con stratagemmi vari entrano dalla porta principale e fanno dei fedeli il loro nuovo pubblico. Pubblico selezionato e sensibile ben diverso dalle folle che riempiono le piazze e si accalcano inneggiare  sotto il palchetto. Dai banchi del Parlamento ai banchi delle parrocchie. E così fra i ceri, i fiori, le immagini sacre irrompe prepotentemente la politica vera. In carne e ossa prima Renzi e poi Micari con Leoluca Orlando osano quello che nemmeno Don Camillo e l’onorevole Peppone avrebbero potuto immaginare….

 

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