Prima che la notte, il film TV “rock” su Pippo Fava arriva su Rai 1

Andrà in onda il 23 maggio nella Giornata della Legalità, presentato da Fabrizio Gifuni, Daniele Vicari, Claudio Fava, Michele Gambino e da don Ciotti

Prima che la notte racconta Pippo Fava, il giornalista e scrittore ucciso dalla mafia il 5 gennaio 1984, diretto da Daniele Vicari arriva su Rai 1 il 23 maggio

Prima che la notte racconta la straordinaria vita di Pippo Fava, Giuseppe Fava il giornalista, scrittore e artista ucciso dalla mafia il 5 gennaio del 1984. Il film TV diretto da Daniele Vicari e interpretato magistralmente da Fabrizio Gifuni sarà trasmesso su Rai 1 il 23 maggio, la Giornata della Legalità.

Prima che la notte è tratto dall’omonimo libro firmato dal figlio di Pippo, Claudio Fava, e da Michele Gambrino, due dei suoi “carusi”, i giovanissimi giornalisti che chiamò a collaborare nel suo quotidiano prima e nel mensile I Siciliani poi. Due testate che rivoluzionarono la storia del giornalismo a Catania e in tutta la Sicilia. 

A introdurre il film TV, passato fra gli applausi al BiFest, il direttore di Rai 1 Monica Maggioni, per l’ex inviata di guerra Prima che la notte rappresenta bene “il senso etico del lavoro del giornalista”. La “storia epica” di Pippo Fava è stata ben raccontata nel film TV:

“Il film racconta una storia epica, il linguaggio del cinema ha reso la complessità di questa storia, di questa storia tragica mi è rimasto un sorriso. L’irriverenza, la capacità di rompere gli schemi, di rompere la noia della retorica e quelle parole che t’ingabbiano e ti dimentichi cosa vuoi dire. Prendendosi in giro, a me ha fatto impazzire quando si smontavano le pagine e non si capisce se faceva più male che si denunciava la presenza della mafia o se si prendeva in giro… una grande lezione”.

Prima che la notte racconta il ritorno a Catania di Pippo Fava, autore riconosciuto in Italia e all’estero e giornalista, Fava è tornato nella sua natìa Catania per fondare un nuovo giornale che parlerà agli abitanti della città etnea senza filtri grazie anche a una redazione di giovanissimi fra loro c’era anche il figlio, Claudio Fava.

“Questo film ha messo da parte la dimensione eroica e gli ha restituito quello che gli spetta: la vita fatta di paura, tenacia, sentimenti. La dimensione eroica ci allontana da queste persone, quella di Prima che la notte è una storia di mafia senza mafiosi, si racconta del potere che si nutre di mafia. La mafia ride, si fa un tuffo al mare, si vive la precarietà, i 20 anni, sono storie di vita e non di morte”.

A prendere la parola è una delle bandiere dell’antimafia in Italia, Don Luigi Ciotti che ha parlato di Pippo Fava e della sua etica:

“Pippo Fava era come le persone se lo sono immaginato, un uomo colto, allegro, ottimista, divorato dalla passione per il giornalismo. Un uomo che gridava nel deserto, in una Catania spaventata lui si rivolge ai giovani. Il giornalismo emerge con la forza dell’etica di Fava, considerato il punto di forza quando è fatto con etica. Sono stanco di sentire parlare di etica nella professione, l’etica deve essere la professione”.

Ciotti ha poi parlato del concetto (abusato) di legalità, la cui giornata viene celebrata ogni 23 maggio in occasione dell’anniversario dell’omicidio di Giovanni Falcone e la sua scorta:

“Non facciamo della legalità un idolo, è diventata la bandiera di tutti anche di chi la calpesta. Rischia di essere confinata come parola educativa o astratta. A scuola si deve insegnare la coscienza e la responsabilità”.

Prima che la notte è un film TV anomalo, per la sua realizzazione ci sono voluti quattro anni ed è prodotto dalla IIF di Paola e Fulvio Lucisano. Il produttore cinematografico del prodotto TV ne eleva la qualità:

“Prima che la notte è un film TV con impronta cinematografica, Daniele Vicari è il regista e ha un’ammirazione per Pippo Fava ed è anche un prodotto particolare per Rai Fiction”.

Il produttore Fabrizio Zappi ha sottolineato come Prima che la notte riprende il rapporto fra padre e un figlio, come già in Rocco Chinnici e abbia una durata insolita per un film TV: 117 minuti.

A dirigerlo Daniele Vicari, regista di Diaz, che ha sposato la definizione rock per Prima che la notte e ha ringraziato il ricco e giovane cast del film TV composto da Dario Aita, Lorenza Indovina, Carlo Calderone, Federico Brugnone, Simone Corbisiero, Selene Caramazza, Beniamino Marcone, Davie Giordano, Roberta Rigano e Manuela Ventura. 

“Un film si fa solo con queste persone straordinarie. Il film racconta l’etica del giornalismo, ma anche nel cinema c’è etica. Abbiamo tentato di riprodurre l’energia delle persone sul film, il regista è solo un ladro che ruba quest’energia ai suoi attori e alle persone che hanno preso parte al film. Mi piace la definizione rock, Teo Teardo, che ha realizzato la colonna sonora del film è un musicista che collabora con artisti internazionali. Teo ha portato l’energia degli anni 80 in questo film. Fava torna a Catania lo stesso anno in cui American Gigolo sconvolge le sale”.

Prima che la notte si apre infatti sulle note di Call Me dei Blondie e si chiude con le note dei Clash e la loro I Fought The Law. Un film rock per un personaggio fortemente rock, quello del cinquantenne “caruso” dentro Pippo Fava che nel film ha il volto di un bravissimo Fabrizio Gifuni:

“C’è una storia vera, per me parto sempre dal testo. C’è un personaggio che ogni attore vorrebbe incontrare a parte dell’epilogo tragico. Sono stato spinto da un sacrificio e raccontiamo una storia più grande di noi e ci è piaciuto farlo giorno per giorno”.

Michele Gambino era uno dei “carusi” di Fava nella redazione de I Siciliani e lo ha ricordato:

“Ho vissuto una buona parte della mia vita cercando di essere all’altezza del mio direttore. E non sono stato alla sua altezza. Prima che la notte vuol dire prima della notte dell’omicidio ci strappi alla giovinezza, ci porti in un mondo di dolore e di lutto. Abbiamo portato ovunque il suo insegnamento, ma ci siamo persi un pezzo Pippo Fava, la sua capacità di sorridere e di scherzare anche di cose serie come la mafia. Dovevamo stare anche attenti che non venisse infangata la sua immagine e alla fine abbiamo avuto giustizia, in questo lavoro ci siamo persi la parte allegra di Giuseppe Fava”.

A concludere la lunga conferenza stampa di presentazione, Dario Aita, che nel film interpreta Claudio Fava, ha parlato della difficoltà di interpretare il suo ruolo, mentre Lorenza Indovina che nel film è la prima moglie di Pippo Fava, Lina ha parlato del suo.

Per Dario Aita è stato difficile dare vita a un personaggio realmente esistente e ancora in vita:

“Ho proibito a Claudio di visitarci sul set ed è la prima volta che ho questo senso di responsabilità ed è limitante. Ho provato ad avvicinarmi a lui, mi sono aiutato da un altro libro scritto da Claudio: Lettera a mio padre in cui affronta con lucidità, crudeltà il suo rapporto con Giuseppe Fava”.

Lorenza Indovina, fra i protagonisti de Il Miracolo  che aveva già lavorato con Fabrizio Gifuni in Un Amore di Gianluca Tavarelli, ha rappresentato l’aspetto privato di Pippo Fava:

“Il film inizia con la loro storia già finita, Pippo Fava amava la vita e le donne. Questa donna mi è piaciuta per la sua grandezza: capire questa cosa, il suo cuore è stato grande e profondo, lasciandolo libero”. 

Libero, rock, senza peli sulla lingua e impavido, l’eroe dal volto umano Pippo Fava è il protagonista del bel film TV Prima che la notte in onda su Rai 1 il 23 maggio alle 21:15 su Rai 1. 

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