Rabbia Furiosa – Er Canaro, la storia del Canaro al centro del film di Stivaletti

L’esperto di effetti speciali e visivi dirige il suo terzo lungometraggio ispirato al violento omicidio della Magliana dopo Dogman. Anche questo ispirato all'omicidio

La violenza del Canaro in una foto, in Rabbia Furiosa di Sergio Stivaletti la storia "violenta" ispirata al Canaro della Magliana. Dal 7 giugno al cinema

Rabbia Furiosa – Er Canaro è il terzo film diretto dall’effettista Sergio Stivaletti ed è dedicato all’omicidio del Canaro della Magliana, ma questa volta, a differenza di Dogman, le supposte torture che Pietro De Negri avrebbe inflitto a Giancarlo Ricci, non confermate dall’autopsia. 

Stivaletti ha presentato il suo film, di cui ha curato gli effetti speciali, e si è ispirato alle storie raccontate al bar o che si leggevano sui giornali all’indomani del 18 febbraio di vent’anni fa:

“Per me Er Canaro era quel fatto lì, avevo diretto l’episodio dedicato a questo in un film ispirato a Fattacci, il libro di Cerami dedicato alla cronaca nera, dove c’era anche l’Imbalsamatore. Il film non si fece più e mi tornò l’idea di fare un film su questo, ma i soldi non c’erano. Dopo molte porte sbattute in faccia e incontri con produttori contabili, mi sono guardato e ho capito che dovevo produrlo io”. 

Rabbia furiosa arriva a qualche settimana dall’uscita di Dogman in sala, ma il regista non teme il confronto con il film reduce dal successo di Cannes:

“Quando ho letto che Garrone l’avrebbe fatto, il film era pronto e mi sono deciso, quando un film deve essere fatto, per fare un piccolo film servono comunque attori veri”.

Stivaletti ha scelto i suoi protagonisti: Riccardo De Filippis nei panni del Canaro, Virgilio Olivari in quelli dell’ex pugile e Romina Mondello nei panni della moglie di Fabio/Er Canaro. In una delle scene più disturbanti del film, Claudio, il pugile, stupra la moglie, ma il Canaro sembra essere più triste per la morte del suo cane:

“Lo stupro della moglie del protagonista e quella della morte del cane non rispondono alla scala di valori, nella scena della tortura c’è un momento in cui lui cerca vendetta anche per la moglie. Dopo quello che è successo alla moglie acquisisce valore, il personaggio poi è uno che ama gli animali”. 

La scena della tortura è disturbante e in molti chiuderanno gli occhi nei dieci minuti che chiudono il film di Stivaletti, ma Rabbia Furiosa non è stato ambientato né negli anni 80, né nella Magliana, trasformando tutto in una storia fuori dal tempo:

“Ho deciso di non ricostruire la storia nella Magliana, ma nel film ci sono anche elementi senza tempo: le camicie di Virgilio e anche alcuni dei personaggi lo sono. Ho scelto di girare a Mandrione, un quartiere popolare ma non squallido, un quartiere con tanta poesia. Ci sono le piazzette con realtà fuori dal tempo”.

Diverso da Dogman, Rabbia Furiosa – Er Canaro è un film che piacerà agli amanti del genere, è splatter ed è estremamente violento, ma la scrittura di Stivaletti, Antonio Lusci e Antonio Tentori dà comunque ampio spazio alla costruzione dei personaggi specialmente al Canaro, interpretato da Riccardo De Filippis:

“Tutto il mio cinema ha un’attenzione nei confronti degli attori, in questa storia ho scelto di mostrare tutto, è interessante vedere quello che il regista vede, ci siamo abbandonati ai ricordi. Cioè tutti ricordano la frase ‘gli ha lavato il cervello’, non potevo farne a meno. È avvenuto, io sono partito personalmente a due, tre inquadrature che avevo in testa: le torture, le scene con i cani. Questi momenti mi hanno dato il là, la recitazione degli attori e poi importante. Abbiamo discusso le scene insieme a loro e agli sceneggiatori. Romina ha fatto un lavoro sul personaggio femminile, siamo orgogliosi del nostro lavoro”.

Fra le novità inserite nel film, la cocaina è stata sostituita da una droga sintetica, droga che spaccia il Canaro al centro del film, interpretato dal romano De Filippis:

“Mi sono fatto delle domande, sono partito dalla sua sofferneza, e sono arrivato alla cattiveria partendo dalla sua frustrazione, ha una sofferenza tragica quasi da tragedia greca poi c’è l’escalation di violenza che non si riesce a giustificare”.

Per scriverlo, Stivaletti non ha letto i verbali della polizia, “non volevamo rifare la storia”, anche se uno degli sceneggiatori, Antonio Lusci, ammette che ha trovato molto disturbante leggerli. Romina Mondello ha ammesso candidamente che forse non vedrà il film proprio per via delle scene disturbanti:

“Sono il soggetto adatto, non ho visto il film e forse non lo vedrò. La scena dello stupro? Mi preoccupa di più la paura che e l’armonia con il quale l’abbiamo girata”.

Per l’ex bodybuilder Virgilio Olivari tutte le sue scene sono state disturbanti:

“Escludo quella dello stupro perché è stata quella più impegnativa, girata al terzo giorno di riprese. Le scene della tortura per me sono state una liberazione, mi sono liberato quando sono entrato nella gabbia. Con Riccardo eravamo diventati amici ed è stato bello girare quelle scene con lui”.

Quanto agli sceneggiatori hanno lavorato in momenti diversi alla stesura del film, Antonio Tentori ha lavorato alla seconda stesura e ha definito Rabbia furiosa – Er Canaro come un “film di Stivaletti”. Tentori e Lusci possono vantare collaborazioni con i maestri dell’horror italiano, Tentori come sceneggiatore e Lusci come aiuto regista: Lamberto Bava e Michele Soavi. 

A incuriosire in Rabbia Furiosa – Er Canaro anche l’uso della “rabbia”, il protagonista sembra essere colpito dalla malattia virale che si trasmette dal morso o dalla saliva dei cani: è vittima di allucinazioni, irascibilità e allucinazioni. La fase di latenza della malattia viene indicata come rabbia furiosa.

Diverso da Dogman, Rabbia Furiosa – Er Canaro resta un film interessante e piacerà agli amanti del genere. 

Rabbia Furiosa – Er Canaro vi aspetta al cinema dal 7 giugno, distribuito da Apocalypsis. 

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