Roma: la “Strenna dei Romanisti’’ orgoglio ‘’Capitale’’

L’edizione 2019 dell’annuale antologia di articoli riscatta con importanti ricordi del passato le critiche all'attuale difficile fase storica

Strenna dei Romanisti '19

 

Compie 80 anni la ‘’Strenna dei Romanisti’’. E lo fa con la colta nonchalance di una regina di salotti “intellettuali”.

Così, si è presentata in questi giorni l’annuale raccolta di articoli redatti da giornalisti, scrittori, storici, scienziati che hanno come focus Roma e la romanità. Raccontata, in questo caso, come polo d’attrazione universale, per artisti, poeti, imperatori e gente comune.

La  “Strenna” non è però mai stata una semplice antologia, ma il prodotto del gran lavorio del convivio culturale che le è sempre stato alle spalle. E convivio era, effettivamente, con gli incontri nei locali e nelle Gallerie attorno via Margutta .

L’impegno degli Autori che si sono, di volta in volta, succeduti è sempre stato quello di “raccontare” Roma, esaltandone la fierezza e la tradizione, attraverso tre grandi mutazioni: da capitale morfologica, a capitale nel trentennio fascista, a capitale della Repubblica.

Secondo lo storico d’architettura Michele de Sivo, intervenuto alla presentazione dell’edizione 2019, Roma è una città mondo-universo, non è una città di campanili, ma di cupole, indici degli importanti siti religiosi, nonché artistici, sparsi sul territorio.

‘’E soprattutto non si può gestire Roma – rileva de Sivo, riferendosi al degrado di cui oggi soffre – come una semplice città. Ma nemmeno – aggiunge – limitarsi a sottolineare, come avviene sui giornali, solo agli aspetti negativi, come la catastrofe delle periferie, che sono sempre più avulse e distaccate dalla Capitale’’.

Così la ‘’Strenna dei Romanisti’’ edita da Francesco Piccolo e sponsorizzata da Sorgente Group, che fa capo a Valter Mainetti, in questa edizione curata dal caporedattore Laura Pacini, punta a segnare una discontinuità rispetto alle reiterate critiche alla gestione, del traffico e del decoro.

Gli appassionati articoli “ricordo”: dal paparazzo simbolo della ‘’Dolce Vita”, Rino Barillari, al Carnevale romano di Goethe, alle considerazioni sull’arrivo di Caravaggio a Roma, alle dimore romane di Gogol, fino all’amicizia tra Federico Fellini e Aldo Fabrizi… non sono semplici rimembranze, ma una coraggiosa spinta verso il futuro della ‘’città-mondo’’, che non dovrà mai perdere/dimenticare l’importante dna del suo passato.

Così, l’altra sera, alla Galleria Apolloni di v. Margutta, benedetta anche dal meteo e dalla suggestività del luogo, è stata presentata la Strenna 2019.

Il cancello aperto sul cortile sembrava un invito ad entrare e ammirare le sale, le opere esposte e i due splendidi “giardini segreti” che tanto si addicono a questa insostituibile ottuagenaria Strenna.

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