Bandito in India, in Australia e quasi certamente in USA Tik Tok si mormorava avesse vita breve anche in Italia. La notizia che ha fatto il giro dei social si è rivelata al momento una fake.
Tik Tok è un applicazione cinese che consente di condividere video di 15-60″ e che ha raggiunto la quota “folle” di 800 milioni di utenti nel mondo! La sua applicazione è stata scaricata oltre 2 miliardi di volte! durante il covid è stata l’app più scaricata in assoluto con 2 mld di download fra gennaio e marzo 2020.
Il suo grande “vantaggio” è di offrirsi ad un pubblico globale e di conseguenza, fatti molti giri, finisce anche dove non dovrebbe o in mani non appropriate. Ai ragazzini sembra un gioco, una ribalta dove mostrare e mostrarsi in situazioni, per lo più studiate, e idoneo a farti vedere da molti (troppi) “amici” ed giudicare per il look, per l’abilità di creare in pochi secondi un piccolo vero show. Questo è tremendamente intrigante e spinge gli utenti, il più delle volte, ad imitare gli idoli del momento in un pericoloso gioco di ruolo.
Chi non sta su Tik Tok è considerato un “diverso”, un paria occidentale, facilmente bullizzabile.
Forse e purtroppo anche molti genitori lo considerano un gioco che tiene occupati per lunghe ore i figli e che spinge la loro creatività e la loro disinvoltura davanti ad un pubblico. Chissà, potrebbero persino diventare famosi (sic)!
Ma Tik Tok è un veicolo e come tale soggetto a disfunzioni e a piccoli o grandi crash…La falla riscontrata sull’app più gettonata non è stata valutata con la giusta attenzione da genitori e adulti in genere. Ma è, a dir poco, drammatica e riguarda il turbinio di dati sensibili degli utenti. Un pericolo più che reale e che nessuno può giudicare se volutamente inserito nell’app o resosi palese nel tempo.
I ragazzi sono sicuri di inviare i loro video solo ed esclusivamente ad amici ben precisi ed autorizzati. Purtroppo, oggi sappiamo che TUTTO quello che va in rete è “eterno” e “indistruttibile” e quindi sempre vivo e manipolabile.
Trump ci ha addirittura ricamato sopra una presunta ragnatela di intromissioni e spionaggi internazionali. Vero o no resta una questione di lana caprina. Ma non fa che confermare la facilità con cui i dati sensibili di utenti poco “scafati” e deboli possono essere acquisiti e usati.
Certo la manovra del presidente USA, oggi ci appare sotto una luce puramente commerciale visto che Instagram si è precipitato a lanciare l’applicazione REELS perfettamente sovrapponibile a TikTok. Una scelta più che discutibile e che non aggiunge nessuna nuova garanzia di sicurezza.
Quindi i giovani consumatori saranno ancora più esposti, più visibili e indifesi di fronte al famelico network.
Genitori correte ai ripari e filtrate il più possibile le attività dei vostri ragazzi. Il mondo può essere lupo ma i teen ancora non lo sanno.