Torna a casa, Jimi!, un cane per raccontare Cipro e l’Europa dei muri

Sarà al cinema il 18 aprile con Tucker film, il film del cipriota Marios Piperides con protagonista Adam Bousdoukos

Yiannis e Jimi vengono bloccati alla frontiera che divide Nicosia è l'inizio del film Torna a casa, Jimi! una deliziosa commedia che parla di muri e di Europa divisa, al cinema con Tucker Film dal 18 aprile ©AMP Filmworks Pallas Film Viewmaster Films

Torna a casa, Jimi! è un film divertente e ben riuscito del cipriota Marios Piperides che racconta cosa succede quando perdi un cane a Cipro, l’isola divisa dal 1974 fra Grecia e Turchia. Protagonista è Adam Bousdoukous, attore nato ad Amburgo da genitori greci. Il film sarà in sala il 18 aprile con Tucker Film e il regista e l’attore l’hanno presentato oggi.

Yiannis vive a Nicosia nella parte greca della capitale di Cipro, fra tre giorni partirà per l’Olanda per lasciarsi dietro una carriera di musicista fallito. Il suo cane, Jimi, attraversa il confine e per riportarlo a casa, Yiannis dovrà chiedere una mano al suo “nemico”: il turco Hasan.

Torna a casa, Jimi! è girato a Nicosia, l’ultima capitale spaccata nel mondo, dov’è nato il regista Mario Piperides:

“È qualcosa che ho vissuto la mia intera vita: sono nato e cresciuto a Nicosia, a noi greci era impedito di attraversare la frontiera e andare nel lato Nord dell’Isola. Non ci doveva essere nessun tipo di comunicazione fra le due parti. Quando il confine è stato aperto, 15 anni fa, ho incontrato per la prima volta dei turco-ciprioti e andare a Nord è stata un’esperienza strana”.

Lo sguardo strano rivive in quello di Yiannis, il greco cresciuto con l’idea che i turchi sono i nemici:

“Sono cresciuto sentendo varie storie, poi incontri i profughi nel proprio Paese, è una sensazione strana perché pensi di conoscere il posto, i volti e l’architettura. La montagna, che prima vedi da lontano, ora la vedi da vicino. Ti rendi conto che alla fine siamo gli stessi: hai condiviso l’Isola per così tanto tempo, è inaccettabile che sia ancora divisa dopo tutti questi anni”.

Il protagonista del film è l’attore Adam Bousdoukous, nato in Germania da genitori greci e noto per aver recitato in molti film dell’amico “turco” Fatih Akin. Lui greco all’estero, conosceva già la questione di Cipro:

“L’argomento di Cipro era importante per i greci che vivevano all’estero: non avevo mai vissuto l’esperienza di un Paese diviso in due. La prima volta che sono stato a Cipro ho sentito il rancore, com’è camminare in una città del genere: non puoi fare una passeggiata, è inaccettabile! Per questo motivo la sceneggiatura mi è piaciuta subito, una storia così drammatica raccontata in modo soft e così bello anche comico”.

In una scena i tre protagonisti, un greco-cipriota, un turco-cipriota e un turco, si confrontano su come venga tradotto il verso del cane nelle loro rispettive lingue:

“Ne avevo parlato con alcuni amici di diverse parti del mondo – spiega il regista – è uscito il discorso e non solo i cani, tutti gli animali in ogni cultura capisce lo stesso suono in modo diverso. Com’è il caffè: c’è quello turco, l’arabico e il greco, ma il caffè è sempre lo stesso. Il film è uscito ora a Cipro e i commenti sono molto politici: parlano di storia citando l’halloumi: dicono che è turco, che è greco, ma è un formaggio cipriota”.

Torna a casa, Jimi! è stato interamente girato nell’isola del Mediterraneo ancora divisa:

“Abbiamo girato quasi tutto nella parte greca, non abbiamo girato nella parte turca perché non portavamo il cane! Abbiamo lasciato le scene col cane alla fine, ma non è stato difficile da ricostruire il Nord. Abbiamo girato nella zona cuscinetto, abbiamo chiesto un permesso ovviamente, anche dall’esercito, dall’ONU e abbiamo ricostruito un check-point”.

La stella del film è un cane che passeggia liberamente a Nicosia, città amministrata dalla Turchia, dalla Grecia e dall’Onu:

“Jimi è interpretata da Pepper, una cagnolina olandese. Il suo padrone è un’addestratrice e quando è venuta a Cipro si è dovuta adattare al clima: c’erano 40 gradi, ha dovuto usare delle scarpe speciali e una giacchetta rinfrescante e doveva fare un riposino. Ora gira spot, ha fatto carriera!”.

Bousdoukous è nato e cresciuto in Germania, dove i greci e i turchi convivono pacificamente:

“I miei genitori sono emigrati, hanno lasciato la Grecia negli anni 60. In quel periodo sono partiti tanti italiani, turchi e persone della ex Yugoslavia. Abitavamo in un quartiere con tanti turchi, i miei migliori amici lo erano, abbiamo capito che avevamo tante cose in comune. Ho frequentato una scuola greca, dove ho imparato la storia della Grecia: c’era una sensazione strana, mi sentivo molto legato a loro, si poteva creare l’odio contro i turchi conoscendo la storia, ma i miei migliori amici erano turchi, col tempo ci siamo conosciuti e abbiamo scoperto che abbiamo più cose in comune che cose diverse. Grazie ai nostri genitori, siamo cresciuti con una mentalità più aperta”. 

Fra i suoi amici turchi c’è anche il regista che l’ha lanciato in Germania, Fatih Akin, conosciuto fra i banchi di scuola. Tutto il contrario di quello che succedeva a Marios Piperides a Cipro:

“Non abbiamo avuto la stessa fortuna, ci hanno parlato della guerra sin dalla scuola. Il simbolo di Cipro e la scritta ‘non dimenticare’ è ovunque, anche sui quaderni. A scuola studi l’invasione di Attila, poi vai in esercito e t’insegnano la propaganda dell’odio. Non ho avuto la possibilità di incontrare dei turchi per anni e poi li incontri e ti rendi conto che sono uguali a te. Tutto parte dalla scuola, non si può cambiare la storia, ma se rimaniamo sulle sue posizioni su chi ha ragione e chi ha torto porti avanti l’odio”.

È esattamente quello che succede a Yiannis quando conosce Hasan, dopo una prima fase di odio, i due diventano amici:

“Anche se all’opposto, riescono a capirsi, abbiamo costruito un muro per proteggerci, ma non funziona, c’è ancora odio, guerra e atrocità. Yiannis e Hasan sono riusciti a capirsi perché hanno accettato l’altro. Ci sono bambini che vogliono tornare nella loro casa, come quello che Trump voleva fare con i bambini nati e cresciuti in USA”.

In una scena i tre uomini si confrontano, sono diversi eppure hanno un solo sogno, lasciare Cipro:

“Ognuno di loro ha i propri sogni, diverse speranze e paure, ma se rispetti gli altri e i loro sogni, allora non c’è differenza. Tutti vogliono scappare: Yiannis perché non ha più successo, Hasan vuole una vita migliore, Tuberk per fare più soldi. Hanno i loro sogni e ovunque saranno i loro stessi problemi. Succede a molti, il problema di Cipro è sempre dare la colpa agli altri, abbiamo fatto molte cose brutte e solo se riconosciamo la responsabilità delle nostre azioni, possiamo andare avanti”.

Completano il cast il turco Fatih Al nel ruolo di Hasan, il turco-tedesco Özgür Karadeniz in quelli di Tuberk e la greca Vicky Papadopoulou in quelli di Kika:

“Ognuno aveva un background diverso e la maggior parte di noi era cipriota: impari dall’altro solo se rispetti il loro modo di lavorare. Sì, ci si perdeva quando dovevi tradurre, ma abbiamo trovato un modo di farci capire. Il conflitto creativo è l’unico positivo.”.

Divertente, buffo, semplice eppure molto profondo, Torna a casa, Jimi! è un film perfetto per il mondo contemporaneo troppo impegnato a tirare su muri e frontiere senza conoscere l’altro che alla fine non è diverso da noi. Serve una piccola icona rock come Jimi (chiamato così in onore a Jimi Hendrix) per capovolgere il mondo. 

Il delizioso Torna a casa, Jimi! vi aspetta al cinema dal 18 aprile distribuito da Tucker Film, da 11 anni sinonimo di cinema di qualità e indipendente.

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