Tutti gli uomini di Victoria, Virginie Efira ci presenta la sua Victoria

Al cinema dal 25 gennaio, l’attrice belga, naturalizzata francese, ha parlato con la stampa del suo ultimo film distribuito da Merlino

Virginie Efira e Vincent Lacoste sono i protagonisti della commedia Tutti gli uomini di Victoria al cinema dal 25 gennaio

Tutti gli uomini di Victoria è una deliziosa commedia francese con Virginie Efira che vi aspetta al cinema dal 25 gennaio, distribuita da Merlino. Il film racconta la caotica vita di Victoria, un avvocato penalista che deve barcamenarsi fra un ex che sfrutta il suo passato per dive  ntare un blogger di successo, due figlie, il calo del desiderio sessuale e partner occasionali, un amico dal quale vuole farsi difendere in Tribunale, la testimonianza di un cane e un suo ex cliente, accusato di spaccio, che le fa da baby sitter.

Victoria è interpretata da Virginie Efira, l’attrice belga che è uno dei volti più amati della commedia francese. È già stata protagonista di Un amore all’altezza, dove interpretava già un avvocato e una redattrice di una rivista femminile in 20 anni di meno, tre film comici francesi fra i titoli più conosciuti e amati della carriera d’attrice dell’ex presentatrice TV.

Ma perché Virginie Efira interpreta sempre donne forti, carismatiche e in carriera?

“Sono veramente così, mio Dio! Non abbiamo mai l’impressione di ciò che facciamo,  penso che Justine, la regista mi ha dato un ruolo, rispetto a quelli di prima, che mescola più contraddizioni. Ma è vero che le donne che interpreto spesso cercano di farcela da sole con una certa solidità, ma grazie a Justine ho potuto mostrare che potevo crollare, anche perché tutta questa forza da sola non è molto interessante”.

Victoria, come altre protagoniste dei suoi film, ha anche un modo di gestire la sua vita in modo quasi maldestro. Nonostante tutto gli uomini cadono ai suoi piedi, l’attrice 41enne crede che gli uomini siano attratte da questo genere di donne o da spietate donne in carriera?

“Fortunatamente ci sono vari tipi di uomini, ce ne sono alcuni che sono chiaramente attratti da questo, ma se parlo della mia esperienza personale, non vorrei dividere la sensibilità con la fragilità, ma penso che sia un mix dei due. Possiamo anche interrogarci sulla forza e sull’indipendenza e ci s’interroga su cosa lasciamo agli altri. Victoria, nella fattispecie, sottostima il suo bisogno di essere consolata”.

Victoria è allo stesso fragile e decisa, forte e debole, è l’immagine della donna moderna che in una scena chiede al dolce Sam (Vincent Lacoste), baby sitter consigliere, se la trova verità. Per l’attrice però non è così, la sua Victoria non è “mascolinizzata”:

“La mascolinizzazione del mio personaggio, qualcosa che ho difficoltà a immaginare. Quello che ho amato del lavoro svolto da Justine che è riuscita a non teorizzare qualcosa di molto attuale. È evidente che siamo l’eredità di una tradizione maschile fortemente basata sulla virilità e noi siamo vincolate alla maternità e alla tenerezza. In Tutti gli uomini di Victoria avviene un cambiamento. La gente s’interroga su questo, sulla tradizione che sta cambiando, Victoria è ben cosciente degli argomenti che qualificano gli uomini: conviene a lei, conviene gli altri? Il personaggio conosce che esistono barriere e limiti in tutto questo”.

Tutti gli uomini di Victoria aveva aperto la Semaine de la Critique all’ultimo Festival di Cannes, è una commedia ben scritta e ben girata con delle scene assurde, fra le quali l’ingresso di un dalmata e di un’elegante scimmia in tribunale al banco dei testimoni nel caso che Victoria sta seguendo: l’accusa di tentato omicidio ai danni dell’amico (ed ex) Vincent quella con la scimmia è stata una delle scene più difficili da girare:

“Faccio fatica a ricordare perché il film l’ho girato due anni fa, il prossimo film su cui sto lavorando è il prossimo di Justine Triet. Un ruolo diverso, ma non troppo, in cui sarò una donna poco sicura che visita molti psicologi per ritrovare la sua forza e autostima. Le scene più difficili da girare sono state quelle in tribunale soprattutto con la scimmia, era molto stanca e non voleva più lavorare. A un certo punto, si è innervosita e si è lanciato una comparsa. Non è successo niente, ma abbiamo avuta molto paura sul set, penso sul serio che debba andare in pensione! Questo ha creato un po’ di tensione, in più nella scena dovevo apparire come se fossi sotto effetto di droghe, avevo un po’ di paura a farmi trovare in questo stato! Quindi è necessario non enfatizzare la scena e rappresentare lo stato in modo più vero”.

Tutti colgono una Victoria differente: l’ex marito usa la sua vita nei tribunali come musa, il dolce Sam le dà una mano e se innamora prendendosene cura, i suoi flirt desiderano il suo corpo e l’amico ed ex Vincent vuole tutto il suo tempo dentro e fuori dall’aula. Quanto Victoria e Virginie sono simili?

“Quando ho letto la sceneggiatura, mi sono detta: questa è una storia molto lontana da me stessa e Melvil Poupaud che recita nel film ed è un mio amico mi ha detto: è pazzesco quanto Victoria ti somigli! Personalmente non sono mai andata su Tinder, non prendo psicofarmaci, non lavoro così tanto per il momento, ma direi che c’è qualcosa di lei in me: il fatto che non si prende carico della sua vulnerabilità, questo è qualcosa che capisco benissimo”.

Chi è realmente il ciclone Victoria? “È un misto di tutto questo, una parte di me, un pizzico di Justine e un rischio, qualcosa che non riusciamo a capire a fondo. C’è qualcosa nei dialoghi, nel suo modo di pensare a cui ci si avvicina con facilità. Anche se i dialoghi erano molto lunghi non sono stati difficili da imparare, era tutto molto realistico”.

Bella, affascinante, sicura di sé e del proprio corpo, qual è il pensiero dell’attrice sulla posizione di Catherine Deneuve riguardo alle molestie:

“Avete letto l’ultimo intervento di Catherine Deneuve su Libération? Sono d’accordo con quello che ha scritto nella sua ultima lettera, ho l’impressione che la gente urla talmente tanto che non si ascolta più. A dire il vero siamo tutti d’accordo. Forse non è stato il momento migliore per pubblicare la prima lettera, ma ogni pensiero che sia abbastanza forte deve essere visto sotto differenti sfaccettature. Il problema, non so se è successa la stessa cosa in Italia, ma è successo che le persone hanno preso delle frasi come se lei fosse favorevole alle molestie. Nessuno è d’accordo con questo! C’è una cosa molto importante quello che vuole dire: trovo una risonanza. È anche quello che si dice in Tutti gli uomini di Victoria, rispetto al rapporto con la tecnologia, abbiamo pensato di avere raccolto dati e informazioni su qualcosa e possiamo avere un’analisi più chiara e precisa. Assistiamo sui social network, a una perdita di tempo per l’analisi e della riflessione e alla possibilità di esprimersi liberamente, quando qualcosa d’importante viene detto, si deve riflettere”.

Tutti gli uomini di Victoria con l’affascinante, bella e simpatica Virginie Efira vi attende al cinema dal 25 gennaio distribuito da Merlino.

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