Lo stadio della Roma avanza, ma qualche crepa si apre tra le fila del Movimento Cinque Stelle. Oggi è arrivato il via libera delle commissioni congiunte Ambiente-Lavori pubblici, al progetto rivisto dell’impianto, con le cubature tagliate, raccogliendo l’ “imprimatur” del presidente della commissione Ambiente, il consigliere M5S Daniele Diaco che era stato uno tra i “critici” dell’impostazione: “ho espresso parere favorevole alla luce delle migliorie apportate al nuovo progetto di fattibilità presentato – ha spiegato Diaco – tra cui il risanamento dell’argine del Tevere e la completa messa in sicurezza del Fosso di Vallerano. Inoltre, abbiamo formulato e inoltrato al proponente una serie di osservazioni relative alla realizzazione del Parco Fluviale nell’area adiacente allo stadio e al bilancio energetico sulle quali vigileremo, in sede di progettazione”, ha spiegato Diaco.
Ha invece abbandonato la seduta prima del voto in commissione Urbanistica-Mobilità l’altra consigliera del M5S da sempre contraria al progetto Cristina Grancio, spiegando che “per la parte urbanistica io non me la sento di dare un voto qui e ora. Per cui spero che i miei colleghi capiscano la mia posizione che non è politica e non è contro lo stadio. Non succede niente se noi ci mettiamo a studiare e a affrontiamo le questioni”. Crepe che hanno fatto seguito allo strappo ieri del Pd, fortemente critico verso la revisione del progetto, le cui cubature iniziali sono state tagliate del 50%.
Nel frattempo il Comune ha pubblicato sul proprio sito i dettagli del progetto revisionato dell’impianto giallorosso. Che, come detto, continua a far discutere.
“Meno patrimonializzazione per il pubblico, più profitti per il privato e potenziali debiti per la collettività”, è la sentenza dell’assessore all’Urbanistica della Giunta Marino, Giovanni Caudo, giudica la delibera approvata dalla giunta Raggi che ridefinisce il pubblico interesse sullo stadio della Roma. In una lettera inviata al presidente dell’Assemblea Capitolina Marcello De Vito, visionata dall’Adnkronos, Caudo parla di “un debito potenziale a carico del Comune per decine di milioni di euro”, derivanti da “un’opera pubblica fondamentale per l’intervento”, il ponte sul Tevere e lo snodo di collegamento con l’autostrada Roma-Fiumicino, che, si sottolinea nella missiva, “è solo indicata nei disegni senza una precisa e chiara fonte di finanziamento”.