Banca del Fucino: verso cessione a Barents, sindacati divisi

Uilca e Fisac, preoccupati sul futuro della banca dei principi Torlonia, invocano l'intervento del Fondo interbancario. Per First Cisl Roma e Rieti operazione positiva

Il passaggio di mano della Banca del Fucino – è già avviata  la due diligence del gruppo di riassicurazione Barents in vista della sottoscrizione almeno del 51 per cento del prossimo aumento di capitale per 55 milioni di euro –  divide i  sindacati del credito. In particolare la Fisac-Cgil e la Uilca in una nota diffusa nei giorni scorsi  “esprimono profonda preoccupazione riguardo l’eventuale acquisizione della Banca del Fucino da parte di una società di riassicurazioni anglo-panamense-lussemburghese”. Favorevole all’operazione invece il giudizio di First Cisl Roma e Rieti che ritengono ”un commissariamento o l’adesione allo schema volontario sarebbero sarebbero le situazioni peggiori per i lavoratori ( circa 350 ndr)”.

La cessione della maggioranza della Banca del Fucino, fondata nel 1923, non avrebbe a detta di Fisac-Cgil  “ricadute positive per la stabilità del sistema bancario, è forte il rischio che con questa operazione vengano dismessi asset importanti come le filiali, che la direzione e il baricentro della banca si spostino dal Lazio e Abruzzo al nord-Italia e che i servizi della banca non siano più orientati al sostegno delle famiglie e delle imprese, ma alla gestione dei grandi patrimoni. Ciò sarebbe estremamente negativo per i risparmiatori, per il ruolo sociale della Banca e per l’economia dei territori dove opera, con gravi ripercussioni occupazionali per i lavoratori che non hanno avuto alcuna garanzia”.

Al fine di scongiurare tali rischi, la Fisac-Cgil e la Uilca  chiedono l’intervento delle istituzioni competenti, affinché il passaggio di proprietà della banca sia orientato verso un istituto di credito ordinario, attraverso l’utilizzo di strumenti di sostegno “quali il Fondo Interbancario Schema Volontario o Parte Obbligatoria, anche alla luce della recente autorizzazione concessa dalla Commissione Europea per le piccole banche in crisi”. Comunque al di là delle divisioni i sindacati continueranno responsabilmente a seguire lo sviluppo della situazione della Banca e ad intraprendere eventualmente ogni iniziativa finalizzata alla salvaguardia dell’economia, dei risparmiatori e dei lavoratori.

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