A Roma lievita il costo di pane e patate: il carrello della spesa aumenta del 13%

Nella Capitale, tra gli altri prodotti diventati particolarmente cari, c’è infine la carne fresca suina: costa il 16 per cento in più di due anni fa, passando da una media di 7,83 euro al chilo a 9,09 euro al chilo

Continua a crescere il costo di patate e pane: due alimenti base che in due anni hanno visto lievitare i loro prezzi, rispettivamente, del 39,5 per cento e del 22 per cento. Per i romani – tra gennaio 2022 e dicembre 2023 – in media il carrello della spesa ha segnato un più 13 per cento, un aumento di poco inferiore alla media nazionale dell’inflazione che si assesta al 13,8 per cento. I dati sono – diffusi dall’agenzia Nova – sono quelli elaborati dal Centro di formazione e ricerca sui consumi.

Non va meglio con la frutta e la verdura che segnano un aumento dei costi vertiginoso: le patate sono passate da 1,09 euro al chilo a 1,52 euro al chilo (+40 per cento), le arance navel sono aumentate del 35% ( da 1,57 euro a 2,12 euro al chilo), la cicoria +33,8 per cento, le cipolle +25,7 per cento, le clementine (+18,5 per cento) e i pomodori da sugo tondi rossi +15,1 per cento. A chiudere la classifica dei rincari dell’agroalimentare ci sono i carciofi, due anni fa uno costava 0,95 euro, adesso arriva a 1,08 euro (+13,7 per cento).

Per quanto riguarda i prodotti tradizionali della dieta mediterranea, subito dopo le patate, il rincaro maggiore per i romani è sul pane: il costo passa da 2,67 euro al chilo a 3,26 euro con un aumento del 22,1 per cento. Non va meglio per la pasta che passa da 1,84 euro al chilo a 2,11 euro, con un incremento del 14,7 per cento. Stabile, invece, l’olio di semi con un prezzo di 1,82 euro al litro.

“L’andamento segue una sorta di autonomia di regione in regione: non c’è un andamento generalizzato del mercato sui prodotti alimentari perché ci sono decine di mercati locali”, spiega il presidente del Centro di formazione e ricerca sui consumi, Furio Truzzi. E infatti, a sbirciare nei carrelli della spesa al nord e al sud Italia, la situazione per pasta, pane e olio è completamente diversa. A Milano la pasta ha superato il 23 per cento dei rincari, passando da 1,64 euro a 2,02 euro al chilo. A Napoli, invece, il pane ha sfiorato un rincaro del 24 per cento, passando da 1,88 euro a 2,33 euro al chilo. A Milano l’olio di semi segna un +38,9 per cento, mentre nel capoluogo campano cala del -13,2 per cento.

Nella Capitale, tra gli altri prodotti diventati particolarmente cari, c’è infine la carne fresca suina: costa il 16 per cento in più di due anni fa, passando da una media di 7,83 euro al chilo a 9,09 euro al chilo. Gli aumenti che pesano sulla spesa alimentare dei romani, secondo Truzzi, “stanno portando a una contrazione dei consumi e a uno spostamento delle preferenze verso i prodotti più a buon mercato, spesso vengono preferiti i discount. Tuttavia – sottolinea il presidente – va ricordato che i rincari risentono soprattutto degli aumenti della filiera della distribuzione”.

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014