Acea, 3 miliardi per la rete idrica e sfida sul gas

La società di Piazzale Ostiense presenta il piano 2018-2022. Bonifca di 800 km di rete e margine operativo a 1,1 miliardi entro cinque anni

C’è un dato che più di tutti spicca nel piano industriale 2018-2022 di Acea (qui le slide del piano), presentato questa mattina a Milano. Nel quinquennio la multiutility controllata dal Comune di Roma (51%), investirà 3 miliardi di euro in investimenti infrastrutturali e sull’innovazione tecnologica. Il che, visto lo stato di colabrodo di buona parte della rete idrica, come dimostrano le crisi di questa estate, complice la siccità, non è una cattiva idea.

Il piano, come indicato dall’ad Stefano Donnarumma e dal presidente Luca Lanzalone, si fonda su quattro pilastri: sviluppo delle infrastrutture, sviluppo sostenibile attraverso la decarbonizzazione, innovazione tecnologica (con un investimento specifico da 400 milioni di euro), efficienza operativa (con risparmi previsti per circa 300 milioni durante il piano).

Tra le iniziative previste per la rete idrica, un piano straordinario di bonifica su oltre 800 km di rete idrica e fognaria per ridurre le perdite di oltre 15 punti percentuali, il potenziamento delle risorse idriche; il rifacimento di oltre 2.500 km di rete elettrica di bassa tensione, la posa di circa 1.500 km di fibra ottica e l’installazione di circa 1 milioni di Smart Meters.

D’altronde, come ha spiegato lo stesso Donnarumma agli analisti riuniti a Milano, “Acea è un gruppo industriale che deve e vuole tornare alla sua originaria vocazione: gestire infrastrutture, renderle più resilienti e realizzarne di nuove sempre più efficienti, cavalcare l’innovazione, praticare una sana disciplina finanziaria, coltivare una grande attenzione per l’ambiente e remunerare bene i propri azionisti. Questi sono i pilastri del nostro piano, le fondamenta sulle quali costruiremo il lavoro che ci attende”.

Per quanto riguarda i target finanziari di Acea, la società di Piazzale Ostiense prevede al 2022 un margine operativo lordo superiore a 1,1 miliardi di euro rispetto agli 832 milioni del 2017, utile netto a 282 milioni di euro nel 2020 per arrivare a 332 milioni di euro a fine 2022.

Ci sono poi due nuove sfide all’orizzonte di Acea, ovvero rifiuti e gas. Sulla prima l’utility prevede infatti l’amnpliamento dei sistemi di compostaggio attuali e la costruzione di nuovi, con l’obiettivo di trattare a fine piano 1,7 milioni di tonnellate di rifiuti organici, cioè il 70% in più rispetto a oggi. Sul fronte energetico, nei primi tre anni del piano, Acea ha inoltre individuato una serie di iniziative strategiche come l’ingresso nel mercato della distribuzione del gas naturale. Risulta avviata un’interlocuzione con selezionati operatori sui territori di riferimento del gruppo per la valutazione di possibili operazioni di acquisizione o copartecipazione, oltre a possibili partecipazioni alle future gare di ambito.

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