Se la crisi di Alitalia si abbatte su Fiumicino

Allarme dell'Enac sul futuro dello scalo romano. Rischi per gli investimenti se non si risolve in tempo la crisi

Non è un allarme rosso ma una sonora scampanellata sì. Su Fiumicino arriva l’allarme dell’Enac, l’ente dei controllori di volo. “Se dovesse continuare una situazione di incertezza per Alitalia, c’è una ripercussione immediata in particolare sull’aeroporto di Fiumicino” ha ammonito questo pomeriggio al Senato il presidente Vito Riggio.

Il fatto è che la crisi di Alitalia rischia di intaccare e non poco i piani di sviluppo dello scalo romano. A Roma “la crisi di Alitalia può avere effetti dirompenti”, ha avvertito Riggio, spiegando che “la crisi, ove fosse drammaticamente non risolta, determinerebbe una caduta dell’investimento su Fiumicino che sarebbe molto grave”.

D’altronde Riggio ha di che parlare. I commissari Alitalia hanno avvertito il futuro governo Lega-Cinque Stelle circa una prosecuzione dello stallo sul futuro della compagnia.  “Qualunque cosa vorrà fare il nuovo governo che la faccia presto, perché il tempo è come il carburante si consuma”.

I numeri poi non mentono. L’Ebitda, il margine operativo lordo, nel primo trimestre 2018 si è attestato a -117 milioni rispetto a -228 milioni dello stesso periodo 2017. Questo significa che la compagnia continua a non generare reddito. Il dato delle perdite operative è depurato, hanno spiegato, dei ricavi e costi non ricorrenti. Nelle stesse slide viene riportato che i ricavi totali sono in crescita di oltre il 4% di cui i ricavi passeggeri +6%, passando da 572 milioni del primo trimestre 2017 a 597 milioni dello stesso periodo di quest’anno.

Per quanto riguarda il confronto dei periodi maggio-dicembre 2017 rispetto al 2016, c’è stata una “tenuta dei ricavi nonostante le forti turbolenze” e l’Ebitda è invece migliorato a -24 milioni rispetto ai -190 milioni per lo stesso periodo del 2016. È chiaro tuttavia che la compagnia ha poche speranze di sopravvivere da sola.

Quanto alla cassa di cui dispone Alitalia ad aprile 2018 è di 759 milioni rispetto agli 83 milioni di maggio 2017 dal momento che dall’avvio della gestione commissariale, maggio 2017, Alitalia ha ricevuto un prestito ponte complessivo di 900 milioni. Ma forse, il commento finale di Gubitosi, dice più di ogni altra cosa sugli sforzi immani dei commissari. “Per fare una liquidazione ci vuole molto poco, ma noi stiamo cercando di mantenere la compagnia in continuità, non in liquidazione. È più difficile”.

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