Si torna da dove tutto è cominciato, da un’Alitalia pubblica. Il coronavirus porta in dote una newxo Alitalia a controllo statale. Questo prevede il decreto che il governo ha approvato questa mattina per fronteggiare l’emergenza. “In considerazione della situazione determinata sulle attività di Alitalia è autorizzata la costituzione di una nuova società interamente controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze ovvero controllata da una società a prevalente partecipazione pubblica anche indiretta”. La nuova società si baserà su di un prestito di Stato da 600 milioni.
“Ai fini della costituzione della società di cui al comma 3, con uno o più Decreti del Ministro dell’Economia di natura non regolamentare e sottoposti alla registrazione della Corte dei Conti, che rappresentano l’atto costitutivo della nuova societàsono definiti l’oggetto sociale, lo Statuto e il capitale sociale iniziale e sono nominati gli organi sociali in deroga alle rilevanti disposizioni vigenti in materia, nonché è definito ogni altro elemento necessario per la costituzione e il funzionamento della società”. E così, Alitalia torna nelle mani dello Stato, a 12 anni dalla privatizzazione.
Alitalia, come tutte le compagnie aeree, sta accusando pesantemente il colpo dopo che l’emergenza coronavirus ha pesantemente ridotto il numero dei voli in tutta Europa e in Italia in particolare. Una situazione che ha già portato l’ex compagnia di bandiera a mettere in cigs altre 400 persone oltre alle 1.020 già interessate dall’ammortizzatore fino al 23 marzo. E l’effetto coronavirus sarà ancora più pesante nei prossimi mesi per il personale della compagnia: nella richiesta di proroga della cassa, che scatterà dal 24 marzo fino al 31 ottobre, l’azienda ha aggiunto 2.785 dipendenti solo per gli imprevisti legati all’emergenza coronavirus, portando il totale dei lavoratori in cigs nei prossimi 7 mesi a 3.960.