Potrebbe essere una rivoluzione mancata la nuova fermata della Metro C a Piazza Venezia. Un’occasione persa non per il valore il sé della stazione – prossimo avamposto centrale della terza metropolitana di Roma, dopo Colosseo – ma per come influirà e interagirà con gli altri attori della mobilità capitolina. A denunciare questa deriva è Salviamo La Metro C, comitato che da anni bacchetta le varie amministrazioni sul tema (cruciale e spinoso) della mobilità su ferro e che ha le idee molto chiare su quale sia l’anello debole di questa: i pedoni.
Già tre anni fa il comitato – con le immagini del progetto TVA a disposizione – avvertiva di come a Piazza Venezia ci si stesse dimenticando di chi si muove a piedi:
In quel caso si faceva riferimento al prolungamento del tram 8 e del passaggio in piazza della celebre linea TVA, la Termini-Vaticano-Aurelio. Un progetto, secondo il comitato, che avrebbe reso la piazza ancora più confusionaria e lontana da un’idea funzionale di mobilità sostenibile. Una semplice rotatoria di bus, auto e tram.
“Ogni volta che abbiamo parlato, in passato, della stazione Venezia, abbiamo sempre toccato questo tasto perché da esso dipende buona parte dell’impostazione futura del sistema di circolazione nel centro storico di Roma. Non abbiamo mai fatto mistero del fatto che Piazza Venezia, così come è concepita oggi, ci faccia schifo. È un’immensa e pericolosissima rotatoria che per metà dell’anno è infognata nel traffico di auto e bus fermi. Visto il costo esorbitante e presumibilmente giustificato di questa stazione, ci si sarebbe aspettati che il sistema di discenderie e uscite avrebbe contribuito in maniera sostanziale a far riguadagnare spazio ai pedoni, dando respiro anche agli edifici che su questo importantissimo spazio si affacciano – racconta Salviamo la Metro C – Un investimento del genere dovrebbe esigere un ulteriore e definitivo ripensamento dell’intero assetto futuro della piazza, fosse l’aggiunta della discenderia verso il lato nord della piazza o, ancora meglio, la trasformazione di piazza Venezia in un hub trasportistico che smetta di umiliare romani e turisti e restituisca il più possibile questa piazza ai pedoni. Con metro C e D complete, insieme ai tram previsti in centro, si può e si deve chiudere il traffico ai mezzi privati ovunque possibile, quindi anche Piazza Venezia, Via Nazionale e Corso Vittorio”.