Ancora una bomba Ama pronta a esplodere. “Siamo molto preoccupati per le sorti di Ama. Ieri l’ennesima fumata nera per l’assemblea dei soci”. A lanciare l’allarme sul bilancio dell’azienda partecipata dei rifiuti la consigliera del Pd capitolino Valeria Baglio. Per ieri la convocazione dell’assemblea dei soci con all’ordine del giorno, appunto, l’approvazione dei conti della partecipata, in attesa ormai da settimane del via libera del socio unico Roma Capitale.
Un passaggio fondamentale per garantire i crediti forniti dalla banche, assicurati ad oggi fino al 28 febbraio, e per consentire di attuare il piano assunzionale. “Senza l’adozione del documento finanziario non è possibile trasformare le linee guida dell’azienda, annunciate come risolutorie di tutti i problemi della capitale, il piano industriale. Il contratto di servizio dell’Ama – spiega Baglio – è in regime di prorogatio fino al 31 marzo 2019 ed è su tale contratto che è stata data rassicurazione alle banche sulla costituzione del pegno”. Si tratta di documenti importanti, “vitali per salvaguardare il futuro dell’azienda e continuare a garantire l’apertura di credito delle banche al momento assicurata fino al 28 febbraio. A fronte di tante incertezze non risultano al momento altrettante decisioni da parte della giunta. Ci chiediamo come pensano possa proseguire l’attività dell’Ama e come possa l’azienda fare investimenti utili alla città?”.
Un quadro quello economico di Ama che vacilla, e si inserisce nelle criticità ben note legate nel concreto all’organizzazione della raccolta rifiuti in città, tra linee guida di un piano industriale che non convince e il dibattito aperto su una possibile discarica, indicata come necessaria dalla regione Lazio ma avversata dal Comune grillino. “Ci chiediamo come pensano possa proseguire l’attività dell’Ama e come possa l’azienda possa fare investimenti utili alla città? E se la Sindaca è così preoccupata per i rifiuti perchè non lo è per il destino dell’azienda? La Sindaca spieghi anche perchè non si interfaccia con i vertici dell’azienda che ha nominato lei”.