Ancora guai contabili in casa Ama. Secondo la Corte dei conti, la municipalizzata dei trasporti dovrebbe al Comune di Roma 61 milioni di euro tra versamenti Tari, la tassa sui rifiuti, e altre poste relative alla gestione dei cimiteri. Ama, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, avrebbe nel tempo trattenuto alcune somme riconducibili alla Tari, a titolo di compensazione di crediti a loro volta vantati dalla stessa azienda verso il suo azionista, il Comune di Roma. E così la magistratura contabile avrebbe acceso un faro per capire in che modo Ama ha gestito gli ultimi due o tre bilanci, se insomma facendo della finanza allegra o no.
Intanto Ama continua a lavorare al nuovo piano industriale: 12 nuovi impianti e differenziata al 60% entro il 2025 almeno dodici impianti da realizzare entro il 2024 per raggiungere l’autosufficienza nel trattamento dei rifiuti. Un documento in cui, tra le altre cose, compare un Tmb da 540 mila tonnellate (o tre impianti da 180mila), il raddoppio dell’impianto di compostaggio di Casal Selce e un altro impianto sempre per valorizzare i rifiuti organici utilizzando la tecnologia che estrae biocarburanti da questa frazione. In totale sono previsti 340 milioni di investimenti.