Ama accelera sui tempi di pagamento delle fatture ai fornitori. Nonostante il bilancio 2017 non sia ancora stato formalmente approvato (dovrebbe essere tutto bollinato entro marzo), la municipalizzata dei rifiuti, in perenne affanno nella gestione della spazzatura, sembra aver ridotto i tempi di pagamento. Dalla tabella aggiornata al 2018 e visionata da Radiocolonna.it emerge che nel secondo trimestre del 2018 i tempi di pagamento per una fattura si attestavano a 59 giorni, contro gli 81 dello stesso periodo dell’anno prima. Ancora, nel terzo trimestre del 2018, ce ne volevano 55 contro i 103 del medesimo periodo del 2017. Insomma, un’accelerazione c’è stata.
Intanto prosegue la disputa con le imprese sulla Tari. L’associazione degli artigiani, ha già contattato un noto studio legale di Roma per costringere l’Ama a risarcire gli imprenditori, stufi di pagare la Tari senza che la spazzatura venga raccolta. La Cna porta degli esempi di risarcimento danno degli ultimi cinque anni (tempo limite per poter certificare l’inadempienza dell’azienda) per imprese tipo. Un albergo con una superficie di 520 mq versa un canone annuo di 5.600 euro; se vincesse contro Ama si vedrebbe restituire 22.400 euro, vale a dire l’80 per cento annuo spalmato sugli ultimi cinque anni, laddove riuscisse a dimostrare con foto e varie segnalazioni fatte all’azienda, il mancato adempimento della raccolta rifiuti. Un ristorante di 360 mq che paga invece 6000 euro di Tari riavrebbe indietro 12.800 euro.