Ambulanti e bancarelle, il Campidoglio riscrive le regole

Via alla delocalizzazione in diversi municipi. Ma la Raggi assicura, "nessuno perderà il lavoro"

Arriva la stretta sugli ambulanti. Questa mattina il sindaco Virginia Raggi ha presentato il nuovo regolamento che riscrive le regole per le bancarelle e commercio ambulante in genere. Tutto ruota intorno alla elocalizzazione delle bancarelle del commercio su area pubblica a Roma, nell’ambito dell’applicazione della delibera 30/2017.

“Oggi presentiamo una prima parte di un lavoro che mira a riportare decoro a Roma. Abbiamo deciso di partire dalle periferie che sono una parte importante della nostra città spesso dimenticata: ci sono stati infatti i primi interventi nei municipi VII e X”, ha detto la Raggi in conferenza stampa in Campidoglio.

Nel dettaglio, a metà gennaio nel VII municipio i marciapiedi di via Tuscolana sono stati liberati con lo spostamento di 17 posteggi a rotazione e 3 posteggi fissi. Inoltre, si sta avviando la delocalizzazione di alcuni posteggi lungo via Appia, spiegano dal Campidoglio, mentre nel XV municipio, a Ponte Milvio, invece si sta provvedendo a riorganizzare dieci postazioni. “Con la delibera 30” sugli ambulanti, ha spiegato Raggi, “abbiamo deciso di dare attuazione alla delocalizzazione delle bancarelle che occupano i marciapiedi, impedendo la fruizione della città da parte dei residenti e cittadini, e causando le lamentele dei commercianti che non hanno la giusta visibilità per loro vetrine, inoltre in alcune situazioni le bancarelle ostacolano la buona visibilità degli automobilisti quando sono collocate troppo vicino agli incroci”.

In più nel X e III municipio  quindici rotazioni e sei posti fissi si sposteranno da via Orazio dello Sbirro e via Vasco de Gama in un’area mercatale nelle immediate vicinanze. Nel municipio III per cinque posteggi rotazionali è stata individuata come area idonea piazza Primoli. “È partita questa operazione che mira a tutelare il lavoro nessun ambulante perderà il lavoro ma saranno sposati in luoghi più consoni e che siano comunque appetibili dal punto di vista commerciale, affinché si possa avere un’immagine di decoro che ricomincia a prendere corpo”.

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