Da un lato l’esultanza del centrosinistra, dall’altro i malumori del centrodestra. All’indomani dei ballottaggi delle elezioni amministrative nel Lazio, i partiti tirano le fila dei risultati ottenuti, analizzando il significato delle performance dei loro candidati e come questo possa incidere sui rapporti di forza. Il Partito democratico e i suoi alleati hanno sfiorato l’en plein, conquistando 6 delle 7 grandi città della regione andate al voto. Nei tre Comuni al ballottaggio, il centrosinistra ieri ha segnato una tripletta, vincendo a Civitavecchia e Palestrina, in provincia di Roma, e Tarquinia in provincia di Viterbo. Mentre in quattro delle grandi città del Lazio, che hanno eletto il sindaco al primo turno, con maggioranza assoluta, il risultato è stato di 3 a 1 per il centrosinistra che si è imposto a Cassino e Veroli in provincia di Frosinone, e Monterotondo in provincia di Roma. Il centrodestra, invece, è riuscito ad affermarsi nella sola Tivoli, in provincia di Roma.
Per il centrodestra brucia, in particolare, la sconfitta a Palestrina, in provincia di Roma, dove il candidato del centrosinistra Igino Macchi, ha battuto lo sfidante Giuseppe Cilia. Il primo sostenuto dal Partito democratico e da tre liste civiche, ha ottenuto 5.134 voti, pari al 58,81 per cento delle preferenze. Il secondo, appoggiato da Forza Italia e Noi moderati ha raccolto il 41,19 per cento dei consensi, ovvero 3.596 voti. L’altra candidata del centrodestra, sostenuta da Fratelli d’Italia e Lega, Eleonora Nuvoli, si è fermata al primo turno, arrivando terza e ottenendo il 20,5 per cento dei consensi, pari a 2.459 preferenze. Non ci stanno Forza Italia e Noi moderati che danno la colpa e accusano i loro alleati per la sconfitta rimediata. Giuseppe Cilia “ha perso per 700 voti contro il candidato del Pd. Come se non bastassero gli errori al primo turno che hanno visto dividerci da Fd’I e Lega, si è persistito nel ballottaggio, dove dopo non aver visto, seppure invitati, alcun dirigente di Fd’I e Lega alla chiusura della campagna elettorale di Cilia, unico candidato in ballottaggio contro la sinistra, siamo arrivati al colmo di leggere messaggi inviati da dirigenti della destra e militanti con la celtica al collo ai loro amici per invitarli a non andare a votare o tutt’al più a scegliere il candidato del centrosinistra”, attaccano Claudio Fazzone e Marco Di Stefano, segretari regionali rispettivamente di Forza Italia e Noi Moderati. “Ci raccontano addirittura di festeggiamenti di dirigenti di Fd’I e Lega in piazza a Palestrina per la vittoria di Igino Macchi, al quale va il nostro augurio di poter risollevare la città di Palestrina, senza guida da tempo ed in piena crisi. Ma che tristezza”, concludono Fazzone e Di Stefano.
Esulta, invece, il Partito democratico del Lazio. “Anche ai ballottaggi delle amministrative le forze del centrosinistra vincono, portando a casa Comuni importanti del nostro territorio. Una grande affermazione di Marco Piendibene a Civitavecchia, Igino Macchi a Palestrina e Francesco Sposetti a Tarquinia. Questi risultati rappresentano un grande traguardo per il nostro partito, che torna a crescere e a consolidarsi sul territorio. In questa tornata elettorale dei sette Comuni (sopra i 15 mila abitanti) al voto, ne vinciamo sei”, sottolineano il segretario del Pd Lazio, Daniele Leodori, e il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Mario Ciarla. Il partito di Elly Schlein, infatti, si conferma con vittorie schiaccianti al primo turno in tre Comuni che già governava – Monterotondo, Cassino e Veroli – a cui si aggiungono le vittorie di Palestrina, Civitavecchia e Tarquinia dove era all’opposizione. Un voto che, sommato a quello di due settimane fa, “conferma la tendenza positiva e di una rinnovata fiducia da parte degli elettori nei confronti del Partito democratico e delle forze del centrosinistra – aggiungono Ciarla e Leodori -. Successi che sono il frutto di un impegno costante e di un lavoro sul campo che ha visto protagonisti candidati di grande valore e competenza, supportati da squadre determinate e appassionate. La fiducia che le cittadine e i cittadini hanno riposto in noi ci sprona a proseguire su questa strada, continuando a lavorare per costruire l’opposizione e tornare al governo nazionale e regionale che alla prima prova davanti al giudizio degli elettori, fallisce”, concludono i consiglieri regionali.
Tornando ai ballottaggi di ieri, nel dettaglio, a Civitavecchia, il candidato del centrosinistra, Marco Piendibene, è stato eletto nuovo sindaco con 11.291 voti, pari al 54,48 per cento dei consensi. Nel Comune più grande al voto, già governato per 5 anni dalla Lega, il candidato del centrodestra, Massimiliano Grasso, invece, ha perso le elezioni ottenendo 9.433 voti, il 45,52 per cento delle preferenze. Piendibene, al secondo turno, è stato sostenuto dal Partito democratico, Alleanza verdi sinistra, una lista civica e dal Movimento 5 stelle, che al primo turno, però, aveva appoggiato un suo candidato, Vincenzo D’Antò, che si è fermato al 14,02 per cento. Grasso, invece, è stato sostenuto da Fratelli d’Italia e Lega, con Forza Italia e Noi moderati che al primo turno avevano portato avanti la candidatura di Paolo Poletti. E’ stata schiacciante la vittoria del campo largo di centrosinistra a Tarquinia, in provincia di Viterbo, dove Francesco Sposetti è stata eletto nuovo sindaco con il 70,09 per cento dei consensi, pari a 5.773 voti. Il candidato del centrodestra e sindaco uscente, Alessandro Giulivi, si è fermato a 2.464 voti, ovvero il 29,91 per cento delle preferenze. Al primo turno, invece, a Tivoli ha vinto il candidato del centrodestra Marco Innocenzi; a Monterotondo è stato eletto sindaco il candidato del centrosinistra Riccardo Varone, sostenuto da Partito democratico, Alleanza verdi sinistra, Azione, Italia viva, Demos e due liste civiche; a Cassino è stato eletto sindaco Enzo Salera del centrosinistra; mentre a Veroli ha vinto Germano Caperna, candidato civico.