Amministrative: nel Lazio 7 grandi al voto, sfide e divisioni tra centrodestra e centrosinistra

Oggi e domenica si vota anche in 142 Comuni del Lazio per il rinnovo delle giunte territoriali.

Oltre le elezioni europee, sabato e domenica si vota anche in 142 Comuni del Lazio per il rinnovo delle giunte territoriali. Dopo la chiusura della campagna elettorale, con gli ultimi comizi, è scattato il silenzio elettorale. Ma già oggi dalle 15 si aprono i seggi e si comincerà a votare per le elezioni europee ed amministrative. Nel Lazio gli elettori chiamati al voto sono circa 477.781. Sono 7 i Comuni con oltre 15 mila abitanti per cui è previsto il ballottaggio, a meno che un candidato non ottenga la maggioranza assoluta al primo turno. Di queste grandi città, 3 vengono da un’amministrazione di centrodestra (Civitavecchia, Tarquinia e Palestrina, quest’ultima a ora commissariata), 3 vengono da un’amministrazione di centrosinistra (Monterotondo, Cassino e Veroli), e un Comune (Tivoli) è governato da un sindaco civico.

In provincia di Roma, a Tivoli termina il mandato del sindaco civico Giuseppe Proietti e il centrosinistra si è separato nella scelta dei candidati. Il Partito democratico sostiene Giovanna Marconi, il Movimento 5 stelle, con l’appoggio anche di Alleanza verdi sinistra, supporta la candidatura della consigliera comunale uscente Francesca Chimenti, espressione della lista civica “Una nuova storia”. Il centrodestra unito a Tivoli con i simboli di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia a sostegno di Marco Innocenzi. Si spacca, invece, la coalizione di centrodestra a Civitavecchia, dove termina il secondo mandato del sindaco di centrodestra Ernesto Tedesco. Nella cittadina portuale romana si è consumato lo scontro: da un lato Forza Italia e Noi Moderati, insieme alle liste civiche Uniti per Civitavecchia e Leali Legali Liberi, sostengono l’ex generale della Guardia di Finanza Paolo Poletti; dall’altro lato ci sono Fratelli d’Italia e Lega che portano Massimiliano Grasso. Il Partito democratico sarà in corsa invece con Marco Piendibene, il Movimento 5 stelle corre con il consigliere uscente Vincenzo D’Antò.

A Monterotondo in campo, per tentare un secondo mandato, il sindaco uscente di centrosinistra Riccardo Varone, sostenuto dal Partito democratico. Il Movimento 5 stelle invece candida Angelo Capobianco. La coalizione di centrodestra, con Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, si presenta unita a supporto della candidatura di Simone Di Ventura. A Palestrina invece il Comune è commissariato da marzo scorso, a seguito della sfiducia al sindaco di centrodestra Mario Moretti, votata in consiglio dalla sua stessa maggioranza. Il centrodestra, dunque, proverà a riprendersi il Comune, ma corre diviso al primo turno: Fd’I, Udc e Lega appoggiano Eleonora Nuvoli, mentre FI sostiene Giuseppe Cilia. Il Pd porta Igino Macchi, mentre Avs schiera Cristiana Polucci. C’è anche Ludovico Rosicarelli, con una sua lista civica.

Gli altri tre grandi Comuni al voto, fuori dalla provincia di Roma sono: Tarquinia, in provincia di Viterbo, Cassino e Veroli in provincia di Frosinone. A Tarquinia corre per un secondo mandato il sindaco uscente di centrodestra Alessandro Giulivi, sostenuto dall’alleanza Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. A sfidarlo Francesco Sposetti, sostenuto dall’unico esempio di alleanza tra Movimento 5 Stelle, Pd, Avs e una lista civica. Scenario simile a Cassino dove il sindaco uscente di centrosinistra Enzo Salera è in corsa per il bis con il sostegno del Partito democratico. Se la vedrà con Arturo Buongiovanni, supportato dal centrodestra unito. In campo poi Peppe Sebastianelli sostenuto anche da Azione; Maria Palumbo dell’ultrasinistra e la civica Paola Polidoro. Sono più numerosi i nomi in campo a Veroli, infine, dove termina il mandato il sindaco di centrosinistra Simone Cretaro. I candidati in corsa sono tutti civici, tranne FI che appoggia esplicitamente Patrizia Viglianti, assessora uscente. Gli altri aspiranti sindaci di Veroli si avvarranno del supporto dei partiti: Germano Caperna ha incassato il sostegno del Partito democratico, Cristiano Papetti quello di Fratelli d’Italia e Lega.

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