Atac, il caso dei parcometri. Addio alle strisce blu o no?

Gara per le colonnine che sostengono gli apparecchi. Ma Atac vorrebbe uscire dai parcheggi a pagamento

Il piano industriale ne prevede l’uscita. Eppure Atac sembra voler tirare dritto sui parcheggi a pagamento. Ennesimo controsenso nella municipalizzata, in attesa di capire se il suo piano industriale verrà accettato dai creditori o meno.

Nello stesso piano industriale di Atac paventa di lasciare la gestione dei parcheggi a pagamento, ovvero le strisce blu. Eppure, la stessa azienda di trasporti ha appena indetto una gara per la  “fornitura e posa in opera di colonnine di supporto per parcometri con annesso servizio di rimozione”. Allora qualcosa non va, visto che sul piatto ci sono quasi 30 mila euro. Atac uscirà dai parcheggi a pagamento, oppure no?

Di sicuro la strada per salvare dal default l’azienda del trasporto pubblico romana, schiacciata da 1,6 miliardi di debiti è stretta ma percorribile, al costo però di sacrifici presentati a questo punto come inevitabili dopo il prolungamento del contratto di servizio fino al 2021 approvato dall’azionista pubblico Roma Capitale, e già firmati anche dai sindacati confederali con la firma del nuovo piano industriale.

Per prima cosa Atac scarica i pendolari e le ferrovie urbane: se fosse approvato il dispositivo di salvataggio non gestirebbe più la Roma-Lido, la Termini-Giardinetti e la Roma-Viterbo. Il contratto di servizio con la Regione Lazio – proprietaria delle linee – termina il 15 giugno 2019, a quel punto basterebbe non rinnovarlo.

 

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