Atac, dalle multe ai portoghesi incassi record a 6,6 milioni

Fabrizio Frustaci, dirigente Atac, assistente per i progetti di evoluzione del sistema di bigliettazione elettronica, audito dalla commissione capitolina Bilancio

Chi paga il biglietto? Chi fa il portoghese, come si dice a Roma? “Come Atac nei bus rileviamo un 6-7% come tasso di evasione, benché tutti abbiamo una percezione di un più alto tasso di evasione. Nella periferia i controlli sono più radi, per un semplice rapporto di forze in campo: parliamo di 237 verificatori Atac su oltre 2mila vetture. L’evasione in metropolitana è tra il 2-3% perché il tornello come varco fisico è un forte deterrente”. Parola di Fabrizio Frustaci, dirigente Atac, assistente per i progetti di evoluzione del sistema di bigliettazione elettronica, audito dalla commissione capitolina Bilancio, presieduta dal consigliere dem Lorenzo Marinone.

Il dirigente ha spiegato che “Atac ha un livello di controllo di 7mila linee/mese come vincolo da Contratto di servizio con Roma Capitale, poi noi facciamo controlli mirati, in zone dove si realizzano episodi specifici, e ci muoviamo spesso con modalità anche di ingresso al semaforo, che ci consente di colpire di più i trasgressori”. E le multe? “Atac ha incassato per Roma Capitale nel 2024 dalle multe contro i portoghesi dei mezzi pubblici 6,6 milioni di euro. Un record. Considerando che nel 2020 e nel 2021 abbiamo avuto un utilizzo parziale delle risorse per i motivi che ben conoscete, nel 2022 abbiamo incassato da multe 5,9 milioni di euro, per andare poi a 6.4 nel 2023 e l’anno scorso aver fatto 6.6 milioni come record. Anche nel 2019, quando il mondo cambiò, avevamo fatto 5,1 milioni di euro, fondamentalmente a parità di risorse perché nel 2019 avevamo 236 verificatori, uno in meno di oggi, fondamentalmente”.

Quanto al numero delle sanzioni, “nel 2024 ne sono state elevate 179.417 – ha spiegato Frustaci -. Dei 6,6 milioni esatti nel 2024, 5 milioni sono stati incassati nei primi cinque giorni, a regime agevolato. L’ulteriore 1 milione di euro è stato incassato dai cinque ai 60 giorni, dopo i quali viene applicato il procedimento sanzionatorio attraverso l’ingiunzione, attraverso la cartella esattoriale. Sono somme sulle quali poi noi lavoriamo – ha aggiunto -, ma l’azienda sta pensando in futuro anche di dare seguito a un’attività di recupero crediti vera e propria, perché l’obiettivo è quello di andare a recuperare tutto il multato”.

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