Doppia mossa del Campidoglio su Atac. Mentre la municipalizzata prosegue il suo percorso a ostacoli verso il concordato preventivo, l’azionista Comune accende un faro sulla passata gestione dell’azienda, dimenticando forse di indicare strategie di rilancio future. Questo pomeriggio l’assessore alla Mobilità Linda Meleo è stata ascoltata dai senatori della commissione Lavori Pubblici, dopo il doppio forfait nelle settimane scorse, del presidente Paolo Simioni.
Prima mossa, l’istituzione di una commissione di indagine sul maxi-debito (1,4 miliardi) accumulato da Atac negli ultimi esercizi. Come a dire, nell’attesa di salvare Atac proviamo a capire chi e perchè la ha affondata. “E’ arrivato il momento di capire di chi è
la responsabilità di questo debito di Atac. L’Assemblea capitolina straordinaria che si è tenuta a inizio settembre sul caso di Atac ha approvato una mozione, proposta dalla destra, che chiede di istituire una Commissione di indagine. E’ questa una
prima attività dovuta nei confronti dell’Amministrazione locale e della città. Un modo per cominciare a fare chiarezza sulle responsabilità”, ha detto la Meleo.
Seconda mossa, se possibile ancor più eclatante. Spedire in Procura i vecchi bilanci di Atac al fine di “analizzare le responsabilità del passato nelle sedi opportune”. Tradotto, se c’è qualcuno da far pagare per il disastro della municipalizzata, meglio fare in fretta.
Per il resto, la responsabile del trasporto romano ha rispolverato l’antica avversione dei grillini verso la privatizzazione del servizio pubblico. “La privatizzazione sarebbe stata l’alternativa più semplice”. Ma “su questo tipo di soluzione non sono affatto d’accordo, se un’azienda è gestita bene non fa differenza se è pubblica o privata. A conti fatti, è il ragionamento della Meleo l’apertura del capitale ai privati “avrebbe significato la perdita totale del controllo di un servizio strategico e andare incontro a una serie di rischi, come servizio di seria A in alcune parti della città e di B in altre”.