Atac, il caos in Aula non cambia le sorti dell’azienda

Consiglio straordinario ad alta tensione in Aula Giulio Cesare. Ma il ritiro del concordato fallisce

Muro contro muro tra giunta del M5S e opposizione sul salvataggio di Atac. Questo pomeriggio si sono vissuti momenti di caos in consiglio comunale, chiamato a confrontarsi in seduta straordinaria sul concordato preventivo della municipalizzata.

“Il concordato era, è e continua ad essere l’unica soluzione possibile da intraprendere”, ha spiegato l’assessora alla Mobilità Linda Meleo, presente al posto della sindaca Virginia Raggi, chiamata a riferire in Aula Giulio Cesare nel giorno del consiglio straordinario su Atac. O meglio: sulle osservazioni al concordato preventivo da parte del tribunale fallimentare di Roma che ha di fatto bocciato i documenti presentati dalla municipalizzata capitolina e dal Campidoglio fissando l’udienza al 30 maggio prossimo.

“Il tribunale ha dato una serie di indicazioni e l’azienda sta lavorando e producendo tutti gli atti necessari ad accontentare le richieste dei giudici” ha spiegato Meleo. Attorno a lei, gli scranni riservati alla Giunta sono tutti vuoti. La richiesta avanzata dal Pd di ascoltare anche i rappresentanti delle sigle sindacali “è stata purtroppo respinta” spiega il capogruppo Giulio Pelonzi che aggiunge: “Avremmo voluto ascoltare anche la sindaca e i verici di Atac”.

 

“A chi propone la legge Prodi faccio solo il nome di un caso nazionale, un caso emblematico: Alitalia. Dove vuole arrivare chi propone l’amministrazione straordinaria?
Vuole forse svendere Atac e darla in mano ai privati? E’ evidente che sia questo il disegno e forse è meglio essere chiari con i cittadini e con tutti i lavoratori”, ha sostenuto ancora Meleo replicando in Aula Giulio Cesare ai quesiti dei consiglieri nel corso della seduta del Consiglio straordinario dedicata al caso di Atac. “Sono false le promesse che voi fate rispetto all’amministrazione straordinaria che sarebbe deleteria per la gestione, visto che perderemmo completamente il controllo dell’azienda – ha aggiunto Meleo – e anche per i lavoratori. E’ molto grave che proposte come queste vengano dalla sinistra, che è stata sempre soggetto che ha voluto tutelare il diritto del lavoro e i sindacati”.

Poi, la protesta dei lavoratori Atac e della manutenzione Corba. Ciambelle salvagente colorati e cartelli con la scritta “dici di essere per il pubblico e aumenti la quota dei privati. Lavoratori e cittadini Raggi-rati”. Sono stati al centro della protesta in Aula Giulio Cesare dei lavoratori di Atac e delle manutenzioni Corpa, licenziati nelle scorse settimane, inscenata nel corso del Consiglio straordinario dedicato alla crisi della partecipata capitolina. “Si salvi chi può”, e poi “vergogna” e “buffoni” hanno strillato decine di lavoratori costringendo, insieme alla protesta di Fdi, il presidente M5S dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito a sospendere la seduta.

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