Il Pd alla spallata finale su Atac. L’11 novembre si avvicina e quel giorno i romani decideranno se aprire il servizio pubblico ai privati, come vogliono le regole europee e quelle non scritte della concorrenza oppure no.
“Il Pd, anche sulla spinta dei tanti che hanno chiesto che volevano un referendum come occasione per la città ha partecipato a questa battaglia e ha coraggiosamente scelto di utilizzare lo strumento del referendum tra gli iscritti per prendere una posizione. Il risultato è stato anche inaspettato con l’affermazione netta al 62% del sì. Oggi lanciamo la nostra campagna per il Sì: si chiama I Democratici votano Sì”. In campo questo pomeriggio è sceso il deputato del Pd Luciano Nobili. “Ci sarà nei prossimi giorni una grande mobilitazione nelle strade, sugli autobus e nelle sezioni e poi giovedì una grande assemblea pubblica al Nazareno aperta da Delrio e chiusa da Gentiloni”.
Il Pd punta a usare il referendum su Atac per minare la stessa amministrazione Raggi. “Sono in difficoltà e Atac è il paradigma del loro fallimento. I 5 stelle temono il referendum perchè potrebbe metterli in seria difficoltà. Noi confidiamo di centrare il quorum e di ottenere una grande affermazione del Si che sarebbe una sentenza politica di condanna per un’amministtazione che ha portato Atacal fallimento”. Cosi’ il deputato del Pd Luciano Nobili, in occasione della presentazione della campagna del Pd per il Si’ al referendum dell’11 novembre sulla liberalizzazione del tpl a Roma
In campo anche Carlo Calenda, ex ministro dello Sviluppo, “ho firmato fin dall’inizio il referendum perchè Atac è una di quelle situazioni che sembra non avere via d’uscita, disperata, dove si stratificano responsabilità e colpe, in realtà il trasporto urbano è anche una grandissima opportunità di sviluppo e ne è un pezzo di progettazione. Va data una spallata e il referendum è la spallata giusta perchè è una spallata costruttiva per sbloccare la situazione di Roma”.