Nei prossimi cinque anni Atac avrà mille nuovi autobus, significa il rinnovo del 50% della flotta. Lo ha detto il direttore generale di Atac, Alberto Zorzan, in occasione dell’evento su trasporti e mobilità “Roma Riparte la città si connette” all’Auditorium Parco della Musica.
“Spero che tra cinque anni non ci sentiremo più dire che i bus di Cotral sono migliori di quelli di Atac”, ha detto. Il dg ha illustrato la situazione di Atac, spiegando che a causa della pandemia la municipalizzata dei trasporti c ha avuto un calo di introiti, a maggio 2022 quantificati in 6 milioni di euro in meno.
“Sul contesto generale non ci sono notizie positive – ha detto -. A maggio del 2022 abbiamo registrato introiti per 19 milioni di incassi dai titoli di viaggio. A maggio del 2019 erano 25 milioni. Abbiamo un gap di 6 milioni da recuperare e il caro carburante ha fatto schizzare i costi a 50 milioni l’anno. Stiamo facendo fronte a un extra costo per cui non abbiamo leve, diventeremo energivori dal punto di vista dell’elettrico, ed è un tema che va contestualizzato nel periodo che ci apprestiamo a vivere. Affronteremo costi di gestione più alti”.
Rispetto al traposto pubblico locale, secondo il dg, la copertura della rete dei trasporti romani non è adeguata alle dimensioni della città. “L’estensione di Roma è di 1300 chilometri quadri – ha spiegato Zorzan -. Dentro ci sono gli otto maggiori capoluoghi italiani ma la rete trasportistica di Roma non ha la somma dei trasporti degli otto capoluoghi. La copertura non è adeguata, non è idonea. Le linee che appoggiano sull’impiantistica fissa e quindi su ferro trasportano il 35 per cento di chi usa il Tpl. In pratica le linee di forza non sono considerate tali perché non sono adeguatamente estese”.