Atac / Referendum -4: L’opinione di Chicco Testa

Il manager ex Roma metropolitane. "Un'azienda irriformabile, il servizio va messo a gara e tolto al Comune"

“Atac? Un’azienda irriformabile, per questo bisogna votare sì al referendum. Per aprire alla concorrenza, per separare una volta per tutte la gestione dal Comune. Peggio di così non si può fare”. Chicco Testa, manager di lungo corso con un passato in Roma Metropolitane, Atac la conosce fin troppo bene. E conosce bene i suoi disastri. E così a Radiocolonna.it spiega il suo punto di vista, a pochi giorni da quello che per appare a tutti gli effetti il giorno del giudizio per il trasporto capitolino.

“Non è possibile andare avanti così, bisogna che qualcuno prenda in mano la gestione, qualcuno diverso dal comune, non importa se pubblico o privato. Potrebbe essere Ferrovie, magari con una lottizzazione del servizio. Ma la messa a gara va fatta. Per un motivo molto semplice, sono anni che si prova a riformare quest’azienda senza riuscirci. Perché è irriformabile, punto. Al Nord ci sono tante aziende di trasporto pubblico che funzionano, ma Atac no. E allora meglio cambiare gestore”.

Tra i pretendenti, ci sono Busitalia, rampante società di Ferrovie dello Stato, che è ovviamente in prima fila. Ma ci sono anche le francesi Ratp, Veolia Transdev e Koelis e l’anglotedesca Arriva. Per non parlare dei consorzi più “piccoli”, come Roma Tpl Scarl, Sita Sud o la regionale Cotral (pronti anche ad accordi con le big). Tutti spettatori interessati all’esito del referendum romano del prossimo 11 novembre, promosso dai Radicali Italiani, con il quale si chiede ai 2,8 milioni di cittadini capitolini se vogliono mettere a gara i 153 milioni di chilometri totali assegnati ad Atac, società del comune di Roma che ha sempre ottenuto in affidamento diretto la gestione del trasporto pubblico in città.

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