Atac, Raggi insiste sul concordato e no ai privati

Il sindaco ribadisce in consiglio il mantra grillino. Mai l'azienda ai privati e avanti col concordato. Ma i numeri 2016 fanno paura

Nei giorni del destino per Atac ancora una volta c’è un’unica certezza. La municipalizzata dei trasporti più disastrata d’Italia non sarà mai data ai privati e anzi, sarà salvata per mano pubblica. A pochi minuti dall’apertura del con consiglio comunale straordinario e a tre ore dall’accordo coi sindacati per il congelamento dello sciopero del 12 settembre, Virginia Raggi è tornata a ribadire che Atac è e rimane pubblica.

“Per effetto di politiche sciagurate Atac rischiava il fallimento. Noi la salveremo mantenendola saldamente in mano pubblica. Salveremo un patrimonio che appartiene a tutti i romani, rilanceremo il servizio pubblico. Lo strumento per concretizzare questo impegno si chiama concordato preventivo in continuità (qui l’anticipazione di agosto di Radiocolonna.it“, ha attaccato Raggi in apertura di consiglio.

Buoni propositi a parte, lo stesso sindaco ha ammesso la situazione tragica di Atac, il cui bilancio non è stato ancora, clamorosamente, pubblicato. “Il bilancio 2016 per quanto ci viene detto dai vertici della società potrebbe chiudersi con un patrimonio netto negativo. Una situazione spaventosa che chiama tutti a un’assunzione di responsabilità e mi permetto di dire forse alcuni più di altri: a chi ha avuto il compito di gestirla e non ha vigilato sugli aspetti operativi e finanziari e infine noi che siamo chiamati a trovare una soluzione”.

Di qui qualche rassicurazione a chi per primo teme un default di Atac. Lavoratori in primis. “I lavoratori onesti non hanno nulla da temere, ma non devono più essere tollerate rendite di posizione e meccanismi clientelari. E questo lo abbiamo dimostrato con i licenziamenti di parentopoli, non abbiamo fatto sconti a nessuno”. Non è molto chiaro come il Comune gestirà il concordato, semmai è più chiaro che cosa non farà.

“Potremmo rifinanziare la società avallando l’ennesimo spreco di risorse pubbliche, senza cambiare nulla, magari a fronte di facili consensi e ritorni elettorali e invece no: abbiamo messo le mani nel disastro ereditato. Perché noi abbiamo voluto scoperchiare senza paura e una volta per tutte il rapporto malato tra il comune di Roma e Atac, tra la politica e le società partecipate che nel tempo si sono trasformate in bancomat della politica”.

Un appoggio al salvataggio verrà sicuramente dal Bilancio. “Il bilancio di Roma Capitale sarà in grado di sostenere la società durante il concordato così come la continuità del servizio, mettendo tutte le risorse necessarie per il suo mantenimento” ha chiarito il neo assessore al bilancio di Roma Gianni Lemmetti.

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