Caditoie e fogne. Roma è davvero antica

In questi giorni di maltempo le caditoie ostruite dalle foglie creano autentici laghi ai bordi delle strade. E le fogne sono vecchie. Troppo

Fogne e caditoie. Roma è antica e non solo per i suoi monumenti. Ma anche nelle infrastrutture. Non è raro imbattersi in tombini, soprattutto al centro, recanti l’effige del fascio littorio. Segno del mancato rinnovamento della rete di scolo capitolina delle acque piovane e domestiche. Le fognature di Roma, insomma, sono vecchie. Vecchissime. Tolte quelle inaugurate dalla giunta Raggi, le più recenti sono state realizzate a cavallo tra gli anni ’50 e ’60. Nel frattempo la capitale si è espansa, rendendo inadeguato un sistema che deve sostenere il peso di 800 mila tra caditoie e tombini.

In questi giorni di maltempo, numerose caditoie, le “bocche” in ghisa che dovrebbero inghiottire l’acqua piovana per portarla nelle fogne sottostanti, sono completamente ostruite. Perché? Colpa della mancata manutenzione, ovvero la rimozione del fogliame autunnale che ostruisce l’ingresso dell’acqua. Il risultato sono enormi pozze d’acqua ai bordi delle strade. E per le auto che vi passano, sembra di stare in barca.

C’è di più. Come scritto nei giorni scorsi da Repubblica, i bandi per la manutenzione delle caditoie finanziati con i fondi del Giubileo della Misericordia – quello del 2015 – sono ancora bloccati. E poi il servizio di spazzamento delle strade di Ama che continua a scontare carenze importanti.

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