Calenda sogna Roma e attacca ancora la Raggi

Secondo il Tempo il responsabile dello Sviluppo potrebbe candidarsi nella capitale. Intanto una ricerca del Mise conferma il crollo del Pil romano

Carlo Calenda

Carlo Calenda sindaco di Roma? Possibile, almeno secondo Il Tempo, che questa mattina ha pubblicato un articolo in cui parla dell’interesse del ministro dello Sviluppo per le faccende Romane.

Con il sindaco di Roma Virginia Raggi i rapporti sono tesi, ma per Calenda sarebbe tempo di pensare in modo suo alla Capitale. Certo, bisogna prima terminare i lavori del tavolo per Roma, ma le idee di Calenda, come riporta il quotidiano, sono già lì. Dai semafori intelligenti a un nuovo perimetro della Ztl, fino a nuove risorse per la mobilità. Resta da capire se però il responsabile dello Sviluppo sia davvero intenzionato a candidarsi per Roma.

Intanto, tanto per rimanere in tema Capitale, ieri Calenda alla Camera è tornato a parlare delle difficoltà romane, lanciando, indirettamente, un altro attacco alla Raggi, tirando fuori una ricerca effettuata dal Mise.

Trasporti, burocrazia e decoro: sono questi i problemi più gravi che lamentano nella Capitale le prime 100 aziende romane per fatturato e dipendenti secondo l’indagine realizzata nelle ultime settimane dal ministero dello Sviluppo economico. Dalla ricerca, ieri al centro dell’intervento dello stesso ministro durante un question time alla Camera dei deputati, emerge un quadro molto preoccupante dal punto di vista economico: infatti il Prodotto interno lordo pro capite dal 2008 al 2016 è crollato del 15%, mentre la flessione media in Italia è stata solo del 9.

Per questi motivi Calenda ha creato una task force e in collaborazione con la Regione e il Campidoglio, ha messo sul “Tavolo per Roma” 1 miliardo e 409 milioni (1 miliardo e 256 milioni da governo Gentiloni e giunta Zingaretti e 153 milioni dalla giunta Raggi) per finanziare 30 progetti, di cui 19 di rapida esecuzione, per stimolare l’economia e bloccare le aziende in fuga.

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