Nuovo passo indietro di Carlo Calenda che annuncia le sue dimissioni da consigliere comunale di Roma. “Avevo detto che se non fossi stato eletto sindaco me ne sarei andato dal consiglio comunale, per lasciare spazio a questo ragazzo molto in gamba che ha coordinato tutto il programma – ha detto il leader di Azione a Radio Capitale -. Poi c’è stata un’alzata di scudi ed io ho provato un po’ a stare in consiglio comunale però non riesco a fare un lavoro serio perché non è compatibile con il fare anche l’eurodeputato. Quindi lascerò il posto a Francesco Carpano, un ragazzo che non vede l’ora di fare questo dalla mattina alla sera e mi sembra più serio”.
Secondo quanto si apprende, Calenda dovrebbe formalizzare le dimissioni nelle prossime ore. “Mi dimetterò? Sì – ha ribadito – c’ho provato ma è tutto organizzato in modo assurdo. Ti avvertono delle riunioni con pochissimo anticipo. È un lavoro che, per farlo, devi dedicargli il 100% del tuo tempo”.
Nell’intervista a Radio Capital Calenda ha rivelato di essere rimasto stupito dal modo di lavorare in consiglio comunale. “Io con tutta franchezza ci sono andato” in aula Giulio Cesare – ha detto -. Ho commentato le linee guida di Gualtieri, ho partecipato alle prime votazioni però non avevo mai sperimentato nella mia vita una cosa simile: la prima volta che sono andato sono arrivato all’orario stabilito ed eravamo in quattro. Premesso che lavorare così è sbagliato in assoluto, ma sicuramente non lo può fare chi è un segretario di partito e un europarlamentare”.
Suppletive: “Voto Valerio Casini, mi corrisponde di più”
Rispetto alla suppletive, commenta: “Io avevo detto al Pd: ritiriamo tutti i candidati e troviamone uno da portare insieme. Avevo fatto il nome di Cottarelli che poteva andare bene a tutti ma il Pd ha deciso di andare avanti per la propria strada. Parlano di campo largo… ma il campo è largo da Franceschini a Bettini, più o meno. Dall’altro lato Italia Viva ha candidato un giovane molto in gamba. Io voterò lui perché mi corrisponde di più però noi staremo un metro dietro”.
“Voterò Valerio Casini, si è candidato nella mia lista al comune di Roma, ed è un amministratore in gamba”. In merito ai possibili punti di unione con Renzi il leader di Azione ha aggiunto: “Io non condivido l’idea di fare politica così, l’idea di centro con Toti e Brugnaro… più Miccichè in Sicilia, questa non è un’operazione che serve all’Italia. Quello che stiamo cercando di fare è un grande partito riformista, non un grande partito centrista”.
Fare questo percorso con Renzi? “No, l’ho detto tante volte – ha sottolineato – . Non perché ce l’ho con Renzi ma perché lui ha un altro progetto: mettere insieme 50 sigle diverse e non è una cosa che ci interessa”.