La chiusura del centro commerciale Caput Mundi è una morte annunciata. E’ da quando il centro commerciale nel parcheggio del Gianicolo ha aperto a marzo 2023 che le cose sono cominciate ad andare male. Pochi turisti, pochi pellegrini, e quindi pochi clienti che hanno preferito orientarsi verso i negozi di Borgo Pio e via della Conciliazione. Uno spazio da 12 mila metri quadrati, ora chiuso ufficialmente per “riorganizzazione”.
Poco visibile
Segnalato male, con prezzi non proprio abbordabili, lontano dai veri flussi dei turisti si è capito, quasi subito, che poteva essere un flop. D’altronde il parcheggio del Gianicolo è sempre stato sottoutilizzato, anche perché considerato troppo caro, e perché i pullman preferisco parcheggiare sul lungotevere, su via Gregorio VII, o ingolfare le vie di Prati, con buona pace dei Vigili Urbani.
Caput Mundi ora deserto
Ora, la metà dei negozianti ha rimosso la propria attività e chiesto risarcimenti, che ammonterebbero a otto milioni di danni. La mancanza di clienti ha provocato un vero tsunami. La società Gasak infatti non avrebbe appunto pagato due rate dell’affitto alla società Terminale Vaticano Roma, la quale gestisce lo spazio di proprietà del Vaticano. Ma per Gesak, è stata propria la scarsa cura nel segnalare agli utenti la presenza del centro commerciale ad aver fatto andare a gambe all’aria il progetto.
Investimento sbagliato
Una situazione questa che sta creando non poco imbarazzo in Vaticano. “L’ennesimo investimento sbagliato? Come finirà il contenzioso legale che si è attivato?”, si chiedono alcuni. E’ davvero incredibile come non si sia riusciti a valorizzare quello spazio, nonostante a Roma ci sia stato un aumento dei turisti di almeno di almeno il 30% rispetto a un anno fa