Coronavirus, business cinese in crollo verticale a Roma

Allarme di Confesercenti: il diffondersi del virus nel mondo sta mandando a picco gran parte del business capitolino con gli occhi a mandorla

Un “crollo verticale”. Viene definito così, da Confesercenti, l’effetto dell’emergenza coronavirus sul commercio cinese a Roma. Il diffondersi del virus nel mondo sta mandando a picco gran parte del business capitolino con gli occhi a mandorla, spiega l’associazione dei negozianti. Nel mirino, ovviamente, ci sono i ristoranti, per i quali viene stimato un crollo vicino al 40%. “La situazione”, spiegano da Confesercenti, “è preoccupante oltre che per la salute anche per il danno che potrebbe derivare all’economia del turismo in Italia e nella Capitale”. 

Secondo l’associazione, “Roma e Milano sono le due città con un quartiere cinese, quindi  le più a rischio. C’è un po’ di preoccupazione tra le due popolazioni sia italiana che cinese, quest’ultima stanziata a Roma  da generazioni. I consumi nei ristoranti cinesi stanno calando progressivamente in queste ore con l’aumento dell’informazione e del risalto mediatico verso il coronavirus. Infatti proprio in questi giorni l’attenzione mediatica si è alzata anche in Italia con sospetti casi di contagio, a differenza di una settimana fa quando ancora la notizia della propagazione era stata presa un po’ alla leggera”.

Più nel dettaglio, “si sentono le prime e timide ripercussioni sul turismo. La cancellazione di molti voli dalla Cina verso il nostro paese potrebbero far crollare la filiera e l’indotto di questo segmento. Alberghi, ristoranti e negozi potrebbero perdere una discreta fetta di introito, da un popolo in via di sviluppo e abituato a spendere. Solo per dare un dato, nel mese di Novembre 2019 a Roma sono arrivati circa 26,000 cinesi che hanno sviluppato  quasi 40,000 presenze”.

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