Corte dei conti, il Lazio vede il risanamento finanziario

Dopo anni di buchi, nel 2016 il disavanzo regionale scende a 1 miliardo. Zingaretti: "avanti così"

Nicola Zingaretti (Foto Omniroma)

Migliorano le finanze del Lazio, che vede il definitivo risanamento dei propri conti. Questa mattina la sezione regionale di controllo per il Lazio della Corte dei conti ha approvato la parifica del Rendiconto generale della Regione Lazio relativo all’esercizio finanziario 2016. E ci sono buone notizie.

La Regione chiude la gestione 2016 con un disavanzo sceso dai  -5,24 miliardi del 2012 ai -1,016 miliardi del 2016. Il disavanzo consolidato si è ridotto di oltre 9 miliardi passando dai -12,282 miliardi del 2012 ai -3,218 del 2016. “Non può che rilevarsi un andamento positivo delle gestione”, ha sottolineato il procuratore regionale della Corte dei conti, Andrea Lupi.

Tuttavia, ha rilevato ancora la Corte dei conti, “il risultato di amministrazione è tuttora negativo e, comunque, il disavanzo consolidato è  elevatissimo”. Per questo è necessario  che l’amministrazione prosegua sulla strada del risanamento ma con azioni più incisive riguardo, in particolare, all’incremento della dotazione del fondo per il pagamento dei residui perenti, in ossequio al limite prudenziale e, più in generale, ai risparmi di spesa per il tramite di interventi strutturali sull’organizzazione amministrativa come quello avviato in materia di personale”.

Secondo la Corte dei conti, quelli che sta facendo la Regione sul disavanzo sono “passi in
avanti da alcuni anni verso il rientro definitivo del disavanzo. La strada è ancora lunga ma è quella giusta, anzi, a mio parere, l’unica possibile. Non e’ più possibile cambiare strada”.

Soddisfatto il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti. “Siamo molto contenti perché nel 2012 quando siamo arrivati la Corte dei Conti nei suoi documenti riferiva che la Regione Lazio era una regione in stato di insolvenza finanziaria. Aver avuto questa parifica e con quei giudizi per noi è una bella soddisfazione ma non solo per la Regione intesa solo come istituzione, ma per i cittadini perché un Lazio più forte significa una comunità più forti, i lavoratori, gli imprenditori, i disoccupati e i precari più forti perché se è più forte la comunità ci sono più speranze di farcela”.

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