Se il Lazio ha, per ora, fermato il coronavirus, facendo meglio di altre regioni, Lombardia in testa, è anche meglio della sanità privata. Cliniche, Rsa, ospedali. Un sistema che poggia sulle spalle degli imprenditori che però non può sempre farcela da solo, senza un sostegno solido da parte delle amministrazioni, a cominciare dagli investimenti.
Radiocolonna.it ha fatto il punto con Jessica Faroni, presidente di Aiop Lazio, l’associazione dell’ospedalità privata, che rappresenta 120 case di cura distribuite su tutto il territorio regionale con oltre 11 mila posti letto. “La sanità privata covenzionata fa parte del ssn al pari del pubblico. L’unica differenza è che la proprietà della struttura è privata. Le regole per l’erogazione dei servizi in termini strutturali e qualitativi sono le stesse. In tante regioni siamo stati, come privato, un supporto fondamentale nella gestione di una pandemia Improvvisa, veloce e inaspettata”, premette Faroni.
“Nel Lazio abbiamo lavorato in sintonia con la regione mettendo a disposizione tutte le nostre strutture. I risultati sono stati positivi e spero continui ad essere così. Siamo stati supportati da una Regione presente. Chiediamo però sicuramente aiuto, abbiamo tariffe ferme da anni , il rinnovo del contratto di lavoro etc. Chiediamo di essere più coinvolti nel sistema sanità Lazio”.
Più nel dettaglio, l’invito che arriva dalla sanità privata punta dritto agli investimenti. “Chiediamo in sostanza di parlare insieme di ciò che è meglio per rendere più efficiente il sistema sanitario regionale in tutte le sue componenti. Penso che il Covid abbia insegnato molto a tutti . Anche a noi privati. In Italia mi sembra sia stata chiara la necessità di investire in sanità e di investire su tutte le risorse privato compreso. I danni dei tagli orizzontali sono stati evidenti. Dal taglio dei letti, dei budget, alla carenza dei medici, ai ricoveri che devono passare per forza da pronti soccorso. Spero che questa gestione miope sia conclusa”.
Quanto alla tenuta del sistema regionale, “il Lazio ha retto bene. Siamo stati bravi tutti. Abbiamo lavorato con la regione che ci ha guidati. Abbiamo prontamente risposto all’emergenza, dimostrando l’efficienza delle nostre strutture. In Lombardia i motivi del disastro sono molti e forse anche difficili da individuare. Ciò che emerge ovunque è l’importanza del territorio, la sua valorizzazione, il suo coinvolgimento nel sistema. Il privato nel Lazio è molto presente sul territorio ed è stato coinvolto dal primo giorno. Sicuramente è stata una mossa vincente. Speriamo che tutto cio’ venga preso in considerazione in futuro”.