Da magazzino ad asilo nido: cosa prevede la proposta di legge per recuperare gli immobili nelle aree rurali del Lazio

La norma - a prima firma dei consiglieri Orlando Angelo Tripodi di Forza Italia e Micol Grasselli di Fratelli d'Italia - permetterebbe il cambio di destinazione d'uso, facendo di fatto diventare abitabili gli immobili rurali in disuso

Una casa vacanze o un asilo nido, oppure un centro sportivo, al posto di un ex magazzino agricolo che si trova in un area rurale del Lazio. È quanto prevede la proposta di legge regionale sul recupero degli immobili dismessi nelle aree rurali a prima firma dei consiglieri Orlando Angelo Tripodi di Forza Italia e Micol Grasselli di Fratelli d’Italia.

La norma permette il cambio di destinazione d’uso, facendo di fatto diventare abitabili anche i manufatti rurali in disuso, un tempo utilizzati come magazzini, ricovero attrezzi o sementi, che non hanno i requisiti perché non legati ad aziende agricole. I cambi d’uso saranno consentiti fino a due unità immobiliari per ciascun proprietario.

La demolizione e la ricostruzione dell’edificio sarà consentita con un incremento della volumetria fino al 20 per cento, mentre la delocalizzazione sarà concessa sullo stesso terreno o uno limitrofo del proprietario. Per procedere al recupero, le unità immobiliari dovranno essere già in possesso di autorizzazione sismica o certificato di idoneità statica.

La proposta di legge esclude i beni ricadenti in aree sottoposte a vincoli relativi a parchi o riserve naturali, o in quelle sottoposte a tutela per dissesto idrogeologico. Infine, per il recupero e la rigenerazione con cambio d’uso è necessario che gli immobili siano stati realizzati legittimamente o sia stato ottenuta una sanatoria.

Per il recupero ad uso residenziale, turistico-ricettivo, sportivo o socio-assistenziale i requisiti che dovranno avere le unità vanno da un minimo di 45 metri quadrati di superficie calpestabile lorda fino a un massimo di 300 metri quadrati.

 

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