Ecco perché l’“invasione” dei cantieri a Roma è una buona notizia

Salviamo la Metro C: Gualtieri deve tornare a far tornare i romani sulle metropolitane

C’è un tema a Roma che invece di suscitare gioia, interesse e speranza per il futuro provoca invece rabbia, reazioni istintive e sfiducia nei confronti delle istituzioni. Il tema è quello dei cantieri, simbolo in proiezione futura di una città in movimento, che rinnova sé stessa e che intende migliorare la vita della collettività. Una realtà che nel presente, però, provoca disagi, traffico e malumori. Premessa: non è che lo scettro dell’insofferenza per una strada chiusa per lavori pubblici appartenga solo ai romani. In ogni parte del mondo, cittadini che vedono chiusa momentaneamente la strada che percorrono tutti i giorni maledicono le amministrazioni locali e non pensano ai benefici di quello stop temporaneo. Però Roma, capitale europee e città turistica e cosmopolita, pare faccia una fatica particolare ad accettare sacrifici del presente per avere benefici nel futuro. I disagi di metro e bus sono intollerabili, quelli dei cantieri possono essere compresi e accettati.

Il Giubileo del 2025 e altre esigenze manutentive hanno portato nelle strade cittadine molti lavori e cantieri. Tra i più discussi, quello su Ponte di Ferro, a Piazza Pia, alla stazione Termini e sulle tante tranvie che negli ultimi mesi hanno visto il servizio tram sostituito dalle navette. L’assessora ai Lavori Pubblici di Roma Capitale, Ornella Segnalini, ha definito molti cantieri ‘mobili’, ovvero attivi di notte e chiusi di notte per non intralciare il traffico. Tra questi, i lavori sul Lungotevere, via della Lungara e Portico d’Ottavia e a riqualificazione di Via Ostiense con la realizzazione di una pista ciclabile. Insomma, tanta carne al fuoco nei prossimi anni per la mobilità capitolina. Una delle ripercussioni più importante è quella sul trasporto pubblico su ferro, ovvero quelle metropolitane e tranvie che possono davvero contrastare il trasporto privato su gomma.

“In queste ultime settimane il cantiere della stazione Venezia sta prendendo forma per ultimare lo spostamento dei sottoservizi e i carotaggi. Da metà 2024 verranno già gettati i diaframmi perimetrali e nel 2025 partirà la costruzione del solaio. Dunque, la buona notizia è che il cantiere rimarrà attivo anche durante il Giubileo. Non possiamo che augurarcene altri cento: in attesa di veder partire i restanti fino a Farnesina e perché no, fino a Giustinana, non vediamo l’ora di vedere anche quelli su via Nazionale per il primo lotto della TVA e quelli della tranvia Togliatti, entrambe di prossima cantierizzazione nel corso 2024. Realizzare queste opere, e farlo simultaneamente, è l’unica via che abbiamo per liberare il centro di Roma e le aree più densamente urbanizzate dalla pressione del traffico su gomma che con o senza cantieri è già insostenibile – spiega Salviamo la Metro C – Chi alimenta sensazionalismi sembra, infatti, scoprire solo con il cantiere di Piazza Venezia, i “pedoni stipati” e l’“l’aggrovigliamento sonoro di macchine” che sono scene che si vedono nella maggior parte delle piazze e delle vie di Roma dove sfortunatamente, e ripetiamo, sfortunatamente non ci sono cantieri della metropolitana o del tram. Tra l’altro come se Piazza Venezia, prima dei cantieri della Metro C, fosse l’oasi incantata di Bambi, e non una sfortunata e congestionata rotatoria dove gli ingenti flussi pedonali già erano marginalizzati. Cosa deve fare la Giunta Gualtieri nel breve-medio periodo? Rimandare i cantieri? Riaprire la Ztl? Niente di tutto questo ovviamente. Deve far tornare i romani sulle metropolitane, e anche sui tram, che oggi per affidabilità di servizio, frequenze, tempi di spostamento e accessibilità non attraggono più la domanda di qualche anno fa. A partire proprio dalla Linea C: Pigneto, completamento nodo San Giovanni, nuovi treni sono questioni che non possono più attendere. Con tre nodi di scambio, Pigneto e San Giovanni appunto, e l’apertura di Colosseo, deve iniziare a poter funzionare come una metropolitana con frequenze di almeno 4 minuti e mezzo, iniziando così ad attrarre una fetta significativa degli spostamenti già prima del completamento”.

 

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