Energia, il caro bollette travolge l’agricoltura laziale

Gli agricoltori lanciano l'allarme, l'energia costa troppo e continuare a produrre è sempre più difficile

Il caro energia si abbatte sulle imprese del Lazio, come un rullo compressore. Nel comparto alimentare, per esempio, sono tante le filiere andate in forte difficoltà per i rincari. Oltre al dazio pagato alla pandemia, i produttori del Lazio devono fare i conti con gli effetti della guerra in Ucraina.

“In questa situazione decisamente complessa abbiamo chiesto lo stato di crisi” ha annunciato il presidente di Coldiretti Lazio David Granieri. L’associazione dei produttori ha così lanciato un appello, diretto a Nicola Zingaretti. L’obiettivo è quello di aprire un confronto “per cercare soluzioni” che possano tenere “in vita l’agricoltura”.

Non è finita. “L’aumento dei costi dell’energia elettrica avrà un impatto davvero troppo considerevole anche per i consorzi di bonifica laziali. Senza un intervento straordinario da parte delle Istituzioni, i contributi da richiedere per la salvaguardia idrogeologica e per l’irrigazione subiranno un aumento esponenziale che, in una crisi economica acuita dalla pandemia Covid-19, è insostenibile per le famiglie consorziate del Lazio. Gli imprenditori agricoli non possono permettersi di vedere ulteriormente ridotto il loro margine di profitto annuo e accrescere in modo considerevole le già troppe spese”. Così il Presidente di Anbi Lazio, Sonia Ricci, commenta la nota inviata, nei giorni scorsi, presso la Regione Lazio, per chiedere un tavolo tecnico utile a determinare un percorso idoneo a individuare eventuali risposte.

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