Ottant’anni di bellezza, modernità e maestosità rivivono in una mostra. Era il 1938 quando l’allora regime fascista fece tesoro dei suggerimenti datati 1935 di Giuseppe Bottai, gerarca intellettuale e ministro per l’Educazione Nazionale (1936-43), che per primo prospettò al Duce la possibilità di far sorgere tra Roma e il mare un imponente complesso monumentale dove ospitare l’esposizione universale del 1942, mai tenutasi a causa della guerra. La prima pietra del primo edificio, il Palazzo Uffici, fu posta il 20 ottobre del 1937.
Oggi è stata inaugurata presso il salone espositivo dell’Archivio Centrale dello Stato la mostra dal titolo“80 anni di EUR. Visioni differenti. Archivio Centrale dello Stato e Carlo D’Orta” organizzata e promossa da Eur spa, l’ente controllato dal Tesoro e guidato da Roberto Diacetti che gestisce l’intero patrimonio immobiliare dell’Eur. La rassegna, aperta fino al 31 maggio, si snoda attraverso esposizioni di planimetrie, progetti, bozzetti e circa 200 fotografie d’arte realizzate da Carlo D’Orta, autore di una approfondita ricerca fotografica sulle architetture dell’Eur. Il tutto mentre la società pubblica prosegue nel proprio riassetto finanziario, concentrando le proprie attività più sul mattone e sul patrimonio e accantonando quelle meno core, come le tlc.
La rassegna, inaugurata alla presenza oltre di Diacetti, del Sovrintendente Eugenio Lo Sardo, del vicesindaco di Roma Luca Bergamo, del presidente dell’Inail Massimo De Felice e del critico Vittorio Sgarbi vuole rappresentare un’occasione di approfondimento su questo quartier. Il progetto iniziale si chiamava E42 successivamente venne invece ridenominato EUR, acronimo di Esposizione Universale di Roma, che di fatto non si tenne a causa della guerra, mentre il quartiere cominciò ad essere realizzato nel 1938.
A 80 anni dall’inizio della sua realizzazione questa mostra ne racconta dunque le architetture, a partire da quelle originarie in stile razionalista/neoclassico progettate alla fine degli anni ’30 dal gruppo di architetti coordinati da Marcello Piacentini. Si va dalle originarie architetture in stile razionalista-neoclassico progettate da Piacentini e colleghi, alle architetture in modern style degli anni ’50-70, a quelle più recenti in contemporary style come Il Roma Convention Center La Nuvola e i grattacieli del Torrino.
“L’Eur”, ha commentato il presidente di Eur spa Diacetti, “è un’invenzione, uno spazio fisico e concettuale che prima non c’era. Un luogo che incarna un sogno – l’Esposizione Universale di Roma – mai realizzato ma che in qualche modo esiste, talmente tanto da inventare una icona del Novecento, l’espressione moderna di una città che per certi versi si ferma lì e che oggi riparte da lì”.
“Diffondere attraverso le immagini la storia dell’Eur fin dalla sua costruzione non rappresenta soltanto la volontà di condividere un patrimonio artistico di grandissimo valore, ma sopratutto di raccontare attraverso le immagini la nascita e lo sviluppo di un luogo significativo di Roma, anche per la sua identità. Una dimostrazione di come un moderno piano urbanistico fosse all’avanguardia non solo da un punto di vista architettonico e artistico, ma anche rispetto alla capacità comunicativa e alla forza espressiva di queste immagini”.
Nella medesima occasione è stato presentato il volume fotografico con gli scatti di Carlo D’Orta pubblicato dall’Inail. Il libro dal titolo “EUR 42/oggi: visioni differenti” è un racconto fotografico che parte dalle prime opere realizzate, tra cui il Palazzo della Civiltà italiana e il Palazzo dei Congressi, e prosegue con le architetture del secondo dopoguerra, come Palazzo Sturzo e il grattacielo dell’Inail, per poi incontrare di nuovo la storia con l’Archivio centrale dello Stato e il Museo della civiltà romana e infine arrivare alla Nuvola.