Il piano di Virginia Raggi per porre fine all’emorragia di imprese dalla Capitale, Fabbrica Roma, “sa tanto di trovata elettorale. E comunque, arriva troppo tardi visto che ormai il danno è fatto”. Giuseppe Cangemi, presidente della commissione di vigilanza sul pluralismo nell’informazione in seno alla Regione Lazio, non usa mezzi termini nel dire la sua sul progetto grillino per trattenere le imprese in procinto di abbandonare Roma. Cangemi ne sa qualcosa visto che è l’uomo che ha tentato fino all’ultimo di fermare Sky, prima che facesse le valigie.
“Ormai è tutta una scenata elettorale, Sky è andata via, Esso, ora anche Mediaset, per non parlare dell’editoria, ovvero Libero. E’ un’iniziativa che arriva tardi. La verità è una sola: Roma non è più attrattiva. Le aziende scelgono Milano, dove c’è più efficienza e, diciamolo, è meglio governata”.
Per Cangemi il messaggio su Fabbrica Roma è chiaro. Il Comune si è svegliato tardi, peggio, finora ha mancato tutti gli appuntamenti chiave. E quindi il piano Fabbrica Roma perde di credibilità. “Hanno disertato i tavoli di concertazione, non hanno detto nulla su Mediaset, è tardi. Non ci sono rimedi, si sono mossi tardi, punto. Noi la Raggi l’abbiamo chiamata per Mediaset, ma non ci ha ancora risposto. E io ho sconvocato la commissione”.
Proprio due giorni fa Raggi è tornata a difendere il suo progetto. Roma Capitale “parteciperà con lo spirito di collaborazione e condivisione che caratterizza il nostro progetto: l’obiettivo è offrire una nuova visione della città e pianificare il suo sviluppo economico e sociale in una dimensione che faccia prevalere l’interesse dei cittadini sulle divisioni politiche”. Per Raggi queste iniziative “devono divenire uno strumento permanente e costante a servizio della Capitale. In questi giorni l’impegno della amministrazione e’ allargare la partecipazione a tutti gli attori positivi interessati alla crescita della Capitale d’Italia”.