Quest’anno è Bali, in Indonesia, ad ospitare l’annuale vertice G20, un evento che sarà molto diverso da quello dello scorso anno a Roma. A febbraio l’invasione russa dell’Ucraina ha profondamente cambiato lo scenario internazionale, con inevitabili ripercussioni politiche ed economiche su tutti i principali dossier dell’agenda globale: dalla questione di Taiwan al programma nucleare nordcoreano, passando per l’inflazione (problema comune alla quasi totalità dei Paesi partecipanti), per la stabilizzazione delle catene globali di fornitura, per l’impegno comune contro i cambiamenti climatici, per i mercati degli idrocarburi (bisognerà, a questo proposito, prestare attenzione alle forti tensioni tra Stati Uniti e Arabia Saudita) e per le crescenti ambizioni della Cina nel Pacifico e oltre. Temi che vanno ben al di là dell’agenda fissata dall’Indonesia, presidente di turno del G20, e incentrata sulla ripresa post-pandemica, sulla sanità e sull’energia sostenibile.
Protagonisti dei lavori sono 19 Paesi (oltre l’Unione europea) che messi assieme rappresentano due terzi della popolazione, l’85 per cento del prodotto interno lordo e il 75 per cento del commercio mondiale: Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Corea del Sud, Giappone, Messico, Russia, Arabia Saudita, Sudafrica, Turchia, Regno Unito, Usa e Ue. L’attenzione degli osservatori andrà non tanto al vertice vero e proprio, che come sempre si terrà a porte chiuse, quanto alla miriade di incontri a margine tra i leader. Il più importante, quello tra il presidente statunitense Joe Biden e il cinese Xi Jinping, si è tenuto ieri, ed è stato il primo dopo l’insediamento del leader democratico alla Casa Bianca. Di rilievo anche quello atteso per oggi tra Xi e il primo ministro dell’Australia, Anthony Albanese: risale al 2017 il precedente incontro ufficiale tra il leader cinese e un premier australiano, allora Malcolm Turnbull, seguito nel 2019 da un breve colloquio con Scott Morrison, in un contesto di progressivo deterioramento delle relazioni.
Xi Jinping era stato uno dei due grandi assenti al vertice del 2021 a Roma. L’altro era stato il presidente russo Vladimir Putin, che tuttavia sarà assente anche quest’anno. Sempre più isolata a livello internazionale e danneggiata economicamente dalle sanzioni promosse dall’Occidente, la Russia è presente a Bali solo con il suo ministro degli Esteri, Sergej Lavrov, che potrebbe unirsi agli altri leader per alcune sessioni di lavoro. Non è chiaro se il capo della diplomazia di Mosca sarà presente alla tradizionale “foto di famiglia” o alla cena di gala offerta dal presidente indonesiano Joko Widodo. Così come in sede di G7, gli Stati Uniti cercheranno di convincere i propri partner a fissare un tetto al prezzo del petrolio acquistato dalla Russia. Un lavoro diplomatico affidato soprattutto alla segretaria al Tesoro Janet Yellen, presente a Bali assieme al presidente Biden, al segretario di Stato Antony Blinken e al consigliere alla Sicurezza nazionale Jake Sullivan. Ieri mattina, Yellen ha dichiarato che anche la Cina e l’India – Paesi che hanno incrementato le importazioni di greggio dalla Russia dopo febbraio – trarrebbero beneficio da un tale provvedimento, che entrerebbe in vigore a partire da dicembre.
I leader del G20 parleranno anche dell’accordo tra Russia e Ucraina, mediato da Turchia e Nazioni Unite, per le esportazioni di grano attraverso i porti ucraini, da rinnovare entro il prossimo 19 novembre. Si tratta di un tema decisivo per le economie africane e mediorientali, che rischiano una crisi alimentare. Un tema importante per le economie occidentali è invece quello legato all’inflazione e al costo delle materie prime. Il vertice di Bali è stato anticipato da un duro scontro tra Stati Uniti e Arabia Saudita per il taglio alla produzione globale di petrolio deciso dai Paesi esportatori del formato Opec+. Un confronto tra Biden e l’erede al trono saudita, Mohammed bin Salman, non è in programma. Ad approfittarne potrebbe essere la Cina, con fonti di stampa che indicano come imminente un viaggio in Arabia Saudita del presidente Xi Jinping.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sarà uno dei quattro nuovi leader del gruppo, assieme al primo ministro australiano Anthony Albanese, al presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, al premier britannico Rishi Sunak e al cancelliere tedesco Olaf Scholz. A Bali non ci sarà il leader eletto del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, poiché è ancora in carica il presidente uscente Jair Bolsonaro. Per Meloni il bilaterale più atteso è quello con Biden, in programma oggi. Successivamente, il capo del governo italiano dovrebbe incontrare anche il presidente cinese Xi Jinping (anche in questo caso è probabile si parli di Taiwan, dopo l’appoggio alla causa dell’isola esplicitato dalla leader di Fratelli d’Italia in campagna elettorale) e il primo ministro indiano Narendra Modi. Meloni terrà inoltre due interventi ai tavoli ufficiali: il primo nella sessione d’apertura del vertice, intitolata “Food, Energy, Security”, e il secondo durante la sessione sulla lotta alla pandemia e sulla sanità globale.