Roma Capitale ha dato il via libera al primo Regolamento per la disciplina del lavoro a distanza, che supera l’attuale Pola (Piano organizzativo del lavoro agile), approvato nel 2022. Il provvedimento definisce le modalità di realizzazione del lavoro a distanza – nelle sue due modalità di lavoro agile, ossia lo smart working propriamente detto, che prevede ampia flessibilità di orari e luoghi in cui può essere svolto, e lavoro da remoto, che invece prevede un luogo di lavoro prestabilito e il rispetto degli orari di lavoro -gli obiettivi e i rispettivi obblighi per l’amministrazione e per i dipendenti.
Scopo del nuovo regolamento è quello di promuovere la flessibilità nello svolgimento dell’attività lavorativa (ovviamente per tutti i profili professionali che svolgono attività considerate “smartabili”), sfruttando al meglio tutte le opportunità offerte dalle nuove tecnologie al fine di portare a una migliore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Con il lavoro a distanza si vuole poi anche promuovere la mobilità sostenibile, contenendo gli spostamenti casa-lavoro, incentivare i processi di digitalizzazione delle procedure amministrative e andare verso un’organizzazione del lavoro che stimoli l’autonomia, la responsabilità e la motivazione del personale.
Rispetto al precedente Pola il nuovo regolamento prevede alcune novità, tra cui la possibilità per i dipendenti di lavorare a distanza per due giorni a settimana (o 8 giorni in un mese) e la possibilità di estendere il lavoro a distanza fino a 5 giorni settimanali in alcuni casi specifici (in caso di necessità di recuperare arretrati o di velocizzazione di procedimenti amministrativi oppure per gravi e documentati motivi di salute del dipendente o in caso di eventi calamitosi e a carattere straordinario e momentaneo). Inoltre, sono state specificate le casistiche che hanno la priorità per l’accesso al lavoro a distanza, come, ad esempio, i dipendenti con figli fino a 12 anni, quelli con disabilità riconosciuta ai sensi della L. 104/1992, i caregiver, coloro che sono residenti fuori dal Comune o che abbiano compiuto 65 anni di età).
“Sono molto soddisfatto che sia stato approvato oggi per la prima volta un Regolamento specifico che disciplina e organizza le forme di lavoro a distanza, o smart working come si dice colloquialmente, in seno agli uffici di Roma Capitale”, ha dichiarato in una nota l’Assessore al Personale, Servizi anagrafici ed elettorali, Attuazione del programma di mandato, Comunicazione istituzionale e Decentramento amministrativo, Giulio Bugarini. “Abbiamo lavorato per garantire sempre migliori servizi ai cittadini e contestualmente per aiutare i dipendenti capitolini a coniugare al meglio i tempi di vita e di lavoro – ha aggiunto – in quest’ottica abbiamo voluto aumentare la possibilità di ricorrere al lavoro a distanza, che abbiamo regolamentato e strutturato, in modo di dotare gli uffici di un’organizzazione del lavoro più moderna ed efficace. Il mio ringraziamento va a tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere questo importante obiettivo, dagli uffici, alle organizzazioni sindacali, al mio predecessore Andrea Catarci”.