Giubileo 2025, il punto. Dal Comune di Roma più smart working contro il traffico

Il Pd fa approvare una mozione per far aumentare il lavoro agile, ma le aziende del Campidoglio vi fanno poco ricorso

Tra cantieri e afflusso di pellegrini la mobilità a Roma prima e durante il Giubileo del 2025 rischia di andare in tilt. Secondo un sondaggio della Cgil, nove romani su dieci vogliono più smart working. Per questo, Valeria Baglio, capogruppo del Pd in Campidoglio e Mariano Angelucci, presidente della commissione capitolina Turismo, hanno “approvato oggi in Aula Giulio Cesare la mozione per promuovere l’adozione estesa dello smart working, aumentando il numero di giorni settimanali dedicati al lavoro agile per i dipendenti capitolini, delle società partecipate e delle aziende private con sede a Roma”.

Quante sono le persone auto a Roma?

Il traffico nei fatti è esploso, e il sondaggio del sindacato, effettuato su 7.500 risposte, ha messo in luce che i romani hanno sete di smart working, o lavoro agile, visto che quasi sette persone di dieci utilizzano l’auto per andare a lavoro. Frutto questo della pigrizia atavica di tanti romani, ma anche e soprattutto di trasporti pubblici scarsi. Meno di una su tre infatti utilizza la metro. La cosiddetta mobilità dolce, monopattino o bici, riguarda solo il 3% dei romani.

Lo smart working al Comune di Roma

Soltanto le lavoratrici e i lavoratori del Comune di Roma e delle società partecipate sono oltre 45.000. “Molti di loro svolgono mansioni compatibili con lo smart working, in modo particolare il personale amministrativo”. Insomma tra partecipate e dipendenti diretti del Campidoglio sono non meno di 12 mila coloro che potrebbero evitare di andare fisicamente a lavoro tutti i giorni.

Lo smart working nella p.a. di Roma e del Lazio

Attualmente la Regione Lazio ha dato un netto taglio allo smart working per i suoi dipendenti, mentre l’Atac ha avviato una sperimentazione con un giorno a settimana per il personale amministrativo. Ama ha invece fatto marcia indietro chiedendo ai lavoratori di tornare in sede, eccetto che per poche figure. Secondo l’Inapp nella pubblica amministrazione il lavoro da remoto riguarda solo il 14,9% dei dipendenti, mentre potrebbe farlo il 40%. Diversa la storia per quanto riguarda i privati. Mediamente ogni settimana sui siti di annunci per lavoro appaiono tra i 600 e i 800 annunci che prevedono smart working.

Ma lo smart working funziona? 

I dati sull’efficacia dello smart working sono contrastanti. Secondo uno studio del Politecnico di Milano la produttività, grazie al lavoro agile, cresce del 15%; l’assenteismo si riduce del 20%. Grandi aziende come Jp Morgan hanno richiamato i dipendenti in sede cinque giorni su cinque perché l’aumento della produttività non è mai stato provato.

Smart working e Giubileo 

In merito alla norma approvata dal Comune, Baglio e Angelucci scrivono che “Si tratta di un passo importante verso la modernizzazione della gestione del lavoro e la riduzione delle problematiche legate alla mobilità urbana, soprattutto in vista dei 35 milioni di pellegrini attesi per il Giubileo 2025 – aggiungono – Lo smart working, in questo contesto, si pone come una delle soluzioni più efficaci per decongestionare la città”.

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