La tensostruttura per accogliere i senzatetto durante il Giubileo non sarà allestita, come inizialmente ipotizzato, nella zona della stazione Termini, in piazza dei Cinquecento, ma sarà collocata in via Marsala, vicino al presidio della Caritas.
Dopo le polemiche dei mesi scorsi, oggi è stata trovata una quadra durante un tavolo in prefettura. Ad annunciarlo è stato il sindaco Roberto Gualtieri.
“Ferrovie dello Stato ha messo a disposizione una seconda area a via Marsala che ha delle differenze di conformazione logistica – ha spiegato Gualtieri -. Bisognerà fare un lavoro tecnico per adattare e rimodulare la tensostruttura da piazza dei Cinquecento a via Marsala. La struttura avrà lo stesso numero di posti di quelli previsti a piazza dei Cinquecento, perché qui è cambiato il cronoprogramma del cantiere, i tempi sono un po’ più rapidi del previsto. Pertanto quell’area, che era quella della vecchia tensostruttura dei vaccini Covid, sarà già stata rimessa a nuovo e sarà necessaria per la funzionalità della piazza”.
Soddisfazione è stata espressa dai deputati di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone, e della Lega Simonetta Matone. “Ovviamente non sarà una struttura definitiva, abbiamo chiesto che parimenti si faccia un lavoro sulla sicurezza e il decoro dell’area, anche a sostegno della sicurezza dei residenti e degli operatori che lì lavorano. Abbiamo proposto in commissione Giubileo ad aprile di non fare la tensostruttura. La proposta è stata accettata ed è stata valutata una situazione alternativa che oggi si è concretizzata insieme a Ferrovie dello Stato, che ha messo a disposizione un’altra area: non è un edificio ma un’area coperta, che verrà allestita al posto della tensostruttura e che, strategicamente, sarà accanto a Caritas e Binario 95. Questo facilita l’accoglienza”. L’ipotesi iniziale, in piazza dei Cinquecento “non andava bene perché era stata vissuta dai cittadini di Termini ed Esquilino come uno schiaffo in faccia – ha aggiunto Matone -. Il biglietto da visita di Roma, pur nel rispetto del tema dell’accoglienza, che ci sarà anche se da un’altra parte, non poteva essere una tensostruttura”.
La soluzione tuttavia non ha placato lo scontro politico. Secondo Gualtieri: “Non esistono facili soluzioni demagogiche. Le tensostrutture non portano i senza fissa dimora, semmai li tolgono dalla strada. I senza fissa dimora ci sono, non li creano le tensostrutture. È una cosa molto semplice da capire, ma non tutti l’avevano capita. La verità è che sono fenomeni molto difficili da affrontare, le tensostrutture sono un pezzo della soluzione, ma non certo la soluzione al problema. Al tempo stesso, è meglio che ci siano, perché le tensostrutture non portano i senza fissa dimora, semmai li tolgono dalla strada. I senza fissa dimora ci sono, non li creano le tensostrutture. È una cosa molto semplice da capire, ma non tutti l’avevano capita”. Tuttavia per la deputata della Lega Matone: “Il problema della sicurezza nel quartiere Esquilino” limitrofo alla stazione Termini “si risolve rendendo l’Esquilino un quartiere sicuro, arrestando e allontanando tutti quelli che stanno lì commettendo dei reati dalla mattina alla sera”.
In replica, tra gli altri, l’assessore ai servizi al territorio di Roma, Andrea Catarci, ha sottolineato: “Le destre sono contro le tensostrutture per l’accoglienza perché pensano che attraggano i senza fissa dimora, senza tenere a mente che esistono e l’alternativa unica per loro è la strada. Dal momento che sono al governo nazionale e regionale, potrebbero investire in soluzioni più strutturali o destinare fondi dedicati a disposizione di Roma per fare qualcosa di migliore delle necessarie attrezzature ad hoc: ne saremmo tutti ben felici”. Dal canto suo il deputato Mollicone di Fd’I ha spiegato: “In questo modo coniughiamo solidarietà e gestione dei senza fissa dimora, ma anche sicurezza e decoro con un piano speciale” che “se funziona per il Giubileo potrà diventare un format per le altre grandi stazioni. In autunno lavoreremo a una legge di riforma sui senza fissa dimora perché, come chiede anche la Caritas, è giusto che si facciano dei percorsi e non solo prima accoglienza ed emergenza”.