Gli NCC scrivono a Meloni. Aloisi: la mia proposta per il raddoppio delle auto di taxi ed NCC

Il dirigente Anitrav a Radiocolonna: bene gli aiuti della Regione Lazio, ma non bastano

C’è la lettera scritta da un’importante sigla che riunisce tanti noleggiatori – l’Anitrav – al presidente del Consiglio Giorgia Meloni. C’è il tema dei finanziamenti regionali al trasporto pubblico non di linea e le scene, sempre più frequenti, della stazione Termini di Roma priva delle auto bianche. E forse vale la pena partire proprio da quest’ultimo punto per capire il fermento che si respira nel tpl non di linea (per intenderci, il servizio operato da NCC e Taxi). La stampa romana ormai documenta a cadenza settimanale, quasi giornaliera, la penuria di auto negli hub aeroportuali e ferroviari della Capitale, con file interminabili di turisti e pendolari alla ricerca di un mezzo che li porti in aeroporto, in albergo, nel centro città. La Regione Lazio vuole dare un impulso green ai mezzi utilizzati dal trasporto pubblico non di linea e ha messo sul piatto quasi 16 milioni di euro. Tra soldi a fondo perduto, prestiti a tasso zero o a tassi agevolati (la parte più consistente della torta), si punta ad una maggiore sostenibilità e a rilanciare un settore che negli ultimi anni ha vissuto momenti difficili dal punto di vista economico

“Quella del finanziamento della Regione Lazio è un’iniziativa interessante che sicuramente darà ossigeno ai taxi e alle imprese di noleggio con conducente, ma di sicuro non risolverà l’annoso tema dell’assenza di taxi dai punti nevralgici di Roma – spiega a Radiocolonna Giulio Aloisi, dirigente Anitrav-NCC – un problema che non si risolve con la doppia guida ma con il rilascio di nuove autorizzazioni”.

Aloisi, poi, lancia una proposta trasversale che potrebbe suscitare l’interesse anche delle auto bianche. “Un’altra idea potrebbe consistere nel raddoppio delle autorizzazioni dei taxi e del noleggio con conducente: ad esempio, per ogni autorizzazione NCC si potrebbero utilizzare due automobili – precisa il dirigente Anitrav a RC – non si tratta di un capriccio, ma di un modo per sistemare una situazione che ormai è diventata insostenibile. Si pensi che dobbiamo respingere circa il 45% delle richieste che ci arrivano perché non abbiamo auto a sufficienza”.

Nel frattempo, però, la categoria si muove anche verso i piani alti per ottenere risposte dalla politica nazionale. Sempre Anitrav qualche giorno fa ha preso carta e penna e ha scritto alla premier Giorgia Meloni chiedendo di intervenire per far fronte al problema della carenza dei mezzi del tpl non di linea secondo il principio di “interesse generale”, ribadito, spiega Anitrav, dalla Corte di Giustizia europea nell’ultima sentenza riguardante la questione di accessi NCC a Barcellona.

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