Il futuro è incerto, la crisi energetica ormai conclamata e per i beni di prima necessità nuove fiammate sono dietro l’angolo. Impossibile non aspettarsi un impatto sull’intera filiera dell’agroalimentare romano, il cui baricentro è proprio il Centro agroalimentare, primo in Italia e quarto in Europa. Meglio attrezzarsi, farsi le spalle larghe e dunque sbloccare l’aumento di capitale fino a 22 milioni di euro. Cosa che l’assemblea composta dai soci pubblici Camera di commercio, la Regione Lazio, Roma Capitale e Città Metropolitana, ha effettivamente fatto nell’assise di inizio agosto. La ricapitalizzazione, la prima da quando si è conclusa la fase di start up, conferma la volontà degli azionisti di favorire il progetto di crescita e di ampliamento dell’hub capitolino, solo di poco più piccolo rispetto ai poli di Parigi, Madrid e Barcellona.
Fabio Massimo Pallottini, direttore generale del Car spiega come “il progetto di ampliamento in atto mira a rafforzare l’eccellenza del Centro che lo colloca nella prima posizione a livello nazionale e a trasformarlo nella terza infrastruttura a livello europeo. Con un investimento complessivo di 250 milioni di euro che coinvolgerà un’estensione dell’area di circa 65 ettari sulla quale verranno realizzate 220.000 metri quadrati coperti, si intende creare un polo strategico del food che coinvolgerà il settore dell’agricoltura, della logistica, dell’Ho.re.ca”, premette il manager.
Per il quale “l’approvazione dell’aumento di capitale da parte dell’assemblea è un’ulteriore dimostrazione che il Car è oggi una società sana, con una forte solidità patrimoniale e per questo pronta a compiere un progetto ambizioso che oltre all’efficientamento del mercato, mira a riqualificare l’area circostante, creando nuovi spazi naturalistici e servizi per i cittadini. Si tratta di un’iniziativa corale fortemente condivisa e appoggiata dalla Camera di Commercio di Roma, la Regione Lazio, Roma capitale e la Città Metropolitana di Roma i cui lavori partiranno auspicabilmente entro la fine del 2022”. Guardando al futuro, Pallottini non nasconde i timori per il rialzo dei prezzi. “C’è una forte preoccupazione per l’aumento dei costi dell’energia, ma anche del gas e dei carburanti e i dati di questi giorni sull’aumento del costo del gas lasciano presagire che stiamo andando incontro a un incremento dei costi di produzione e ad una diminuzione del reddito disponibile dei consumatori”.