Il Coronavirus cancella mostre e fiere nel mondo

Praticamente i mercati (di tutti i settori merceologici) frenano e devono rinunciare alle vetrine rappresentate dalle mostre di settore, con gravi perdite.

Eventi e fiere cadono, uno dopo l’altra, sotto i colpi del Coronavirus.

Il mondo ha paura e lo dimostra chiaramente cancellando man mano tutte manifestazioni che possono essere fonte di contagio.

Così la Fashion Week Milanese andrà in passerella ma senza i grandi buyer cinesi.

Cominciamo da Tokyo dove le celebrazioni per il 60esimo compleanno del nuovo imperatore giapponese Naruhito, previste in questi giorni saranno cancellate.

In Cina l’Assemblea Nazionale del Popolo che è la più alta istituzione statale e che di solito si tiene in marzo è in bilico e quasi sicuramente non potrà aver luogo. Simboli di culture e di tradizioni improvvisamente diventate fonte di pericolo.

Un gesto di buon senso, da parte dei governi,  ma anche una chiara dichiarazione della pericolosità e della contagiosità del nuovo morbo.

Barcellona, poi, pagherà un prezzo altissimo con l’annullamento del Mobile World Congress (altrimenti conosciuto come MWC o GSMA) che è la più importante fiera al mondo sulla telefonia mobile hi-tec. L’esposizione da 33 anni si tiene a Barcellona e richiama, come minimo oltre 100mila presenze.

Così tutti i produttori di telefonia, con le novità pronte per essere messe in mostra, resteranno a casa. Così pure i visitatori e l’immenso indotto che gira intorno al mondo dei telefonini. Un vero disastro economico per la Capitale della Catalogna!!

Molti brand, preoccupati per l’impossibilità di mostrarsi al pubblico, corrono ai ripari e propongono meeting virtuali. Ma, in questo modo, mancherà il confronto diretto fra prodotto, addetti ai lavori e compratori finali.

Non toccheremo gli schermi pieghevoli che sollevano tanti quesiti: 1° per il costo elevato, 2° per la possibile fragilità del dispositivo, 3° perché la novità non ha ancora una “storia” che ne decreti l’effettiva validità.

Per tornare alle “mostre” di casa nostra il Salone del Mobile di Milano (21-26 aprile), che vanta migliaia di visitatori e compratori cinesi, tiene col fiato sospeso gli organizzatori e l’economia cittadina.

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