Il mondo della mobilità a Roma ai tempi del coronavirus

Sharing privato, mondo dei taxi, bus e metropolitana: una mappa dello stato dei servizi di mobilità durante l’emergenza Covid19

Taxi ridotti, orari dei bus modificati e gran parte del mondo dello sharing privato fermo. È il quadro sintetico della mobilità a Roma durante l’emergenza coronavirus. Un mondo – quello della mobilità – in cui convivono varie necessità, tutte importanti e nessuna differibile: garantire il servizio pubblico per chi svolge un servizio essenziale, tutelare la salute di autisti, tassisti e conducenti e il loro lavoro. Così, si vedono autobus semivuoti girare fino alle 21,00, orario in cui chiude anche la metro, rendendo impossibile l’uso del tpl al personale medico che faccia turni notturni. Poi c’è il mondo del trasporto pubblico non di linea, con alcuni tassisti che si offrono volontari per trasportare i medici attraverso l’app Free Now e altri che abbandonano il piazzale dello Spallanzani visto che “da ambienti istituzionali sono arrivate pesanti pressioni affinché anche le vetture della multinazionale californiana Uber, siano dislocate in servizio presso l’importante struttura medica” dicono le segreterie romane di Ugl Taxi, Federtaxi Cisal, Ati taxi, Associazione Tutela Legale Taxi ed Associazione Nazionale Autonoleggiatori Riuniti. Sul fronte dello sharing pubblico, il Campidoglio ha messo a disposizione dell’Ordine dei Medici un centinaio di vetture di car sharing del Comune da destinare alle esigenze di chi lavora negli ospedali della Capitale.

Capitolo a parte lo sharing privato. L’Aniasa – l’associazione legata a Confindustria che si occupa di autonoleggio e servizi automobilistici – ha segnalato un crollo della domanda di sharing nelle città italiane. Ragioni che vanno ricercate in primis dal divieto di muoversi se non per ragioni specifiche, ma anche per ragioni igieniche: nonostante le rassicurazioni e le sanificazioni, in molti non si fidano – per esempio – di indossare un casco di un motorino in sharing. Sul fronte della domanda, da segnalare la sospensione del servizio di Share’n’go a Roma, anche per ragioni legate al vandalismo, ma con la promessa di tornare quanto prima con una nuova offerta. Altre grandi capitali, come Londra, hanno messo a disposizione del personale sanitario londinese bici elettriche per tre mesi al fine di evitare che i sanitari prendano i mezzi pubblici.

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