E’ il più piccolo degli aeroporti romani, ma anche uno dei più antichi in Italia. Nato nel 1928 in pieno Ventennio come Aeroporto del Littorio, oggi Roma-Urbe è uno scalo perlopiù base per voli privati, commerciali e piccole compagnie low-cost. Nonostante questo lo scalo garantisce alcune destinazioni, come Germania, Croazia e Austria, con un traffico passeggeri di alcune migliaia.
In attesa di un rilancio più volte ventilato, il gestore dello scalo che costeggia la Salaria, l’Ente aviazione civile (Enac), ha deciso di provare a fare un po’ di cassa mettendo a reddito alcuni spazi inutilizzati. Di recente l’Ente pubblico ha infatti lanciato alcuni inviti a manifestare interesse per alcune aree demaniali da affidare in concessione.
Nel primo caso si tratta di locali per una superficie complessiva di 600 metri quadri, con diverse destinazioni d’uso: hangar, magazzino e uffici. Il tutto a fronte di un canone annuo di 21 mila euro. Più definita la seconda gara, volta a creare presso lo scalo un’area ristoro. L’Enac ha infatti deciso di affidare in concessione uno spazio da 40 metri quadri da destinare a ristoro e bar, dietro corrispettivo di quasi 4.500 euro all’anno.
In passato il Roma-Urbe ha tentato il rilancio anche ospitando una scuola di volo, nonchè divenendo base per numerose compagnie private.