Imprese, per il Lazio un rientro amaro

Non bastavano i sei miliardi di extra costi legati all'impennata dell'energia. Ora anche il fisco attende al varco imprenditori e famiglie

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Un rientro da incubo per gli imprenditori e le famiglie del Lazio. Non certo esenti dai 179 adempimenti e 168 versamenti concentrati in un solo giorno. Quel 22 agosto che per milioni di italiani rappresenta un appuntamento irrimandabile con il fisco. E così, non bastavano l’inflazione e le bollette impazzite a far venire il sangue amaro a commercianti e imprenditori. Ora anche l’Erario, che in vacanza non ci fa proprio.

Il tutto, mentre la crisi energetica e la conseguente esplosione dei costi pesa nei bilanci delle imprese del Lazio per oltre 6 miliardi di euro, per la precisione 6 miliardi e 227 milioni secondo i calcoli effettuati dalla Cgia di Mestre su dati Terna, Arera, Eurostat e Gme. Un risultato che colloca il Lazio al sesto posto a livello nazionale dietro, nell’ordine, a Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte e Toscana.

Complessivamente, in Italia, sfiora i 106 miliardi di euro il costo aggiuntivo che le imprese italiane subiranno quest’anno a causa dei rincari di energia elettrica e gas. La stima è stata calcolata dall’Ufficio studi Cgia che è giunto a questo risultato ipotizzando, per l’anno in corso, gli stessi consumi registrati nell’anno pre-pandemia, applicando però per l’intero 2022 le tariffe medie di luce e gas sostenute in questi ultimi sei mesi. Una stangata che rischia di provocare una vera debacle al sistema produttivo italiano.

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